mercoledì 19 settembre 2012

Le notizie impossibili di Carlo Lizzani

 


Nel volume "Carlo Lizzani. Cinema, storia e storia del cinema" a cura di Gualtiero De Santi e Bernardo Valli (Liguori Editore, 2007), viene analzzato l'interesse del regista, sceneggiatore e critico cinematografico italiano per i soggetti storici e sopratutto per gli episodi più recenti della storia italiana (v. Il processo di Verona, del 1963Mussolini ultimo atto, del 1974; Le cinque giornate di Milano, del 2004, per la televisione)
I suoi film e documentari sono sempre rivolti ad un pubblico ampio, come sottolinea Gianfranco Miro Gori ("Lizzani e la storia" in "Carlo Lizzani. Cinema, storia e storia del cinema", p. 37 ss.), pertanto Lizzani è attento anche ai nuovi linguaggi del cinema e della televisione, e non si sottrae alla sperimentazione. E' il caso di alcuni progetti, mai realizzati, che sono stati pubblicati in fondo al volume già citato. Tra questi una serie di sketch televisivi, intitolati: "Le grandi inchieste di Teleuniverso", in cui il regista inventa un telegiornale moderno che annuncia notizie vecchie di migliaia e migliaia di anni, adattandole alla cultura e alla mentalità dei nostri giorni. Ne scaturisce un programma surreale ma divertente che, nel confronto diretto ma insolito con le storie della Genesi, ci aiuta a comprendere anche il "senso del ridicolo" della nostra quotidianità. Riporto qui solo il primo esempio della sceneggiatura:

L'ambientazione: uno studio televisivo modernissimo, con monitor e schermi per i collegamenti con l'esterno.

Speaker: Licenziati per il furto di una mela. Due giovani, Adamo C. e Eva F., sorpresi mentre, forse stremati dalla fame, si nutrivano facendo ricorso all'espediente più banale: il furto di una mela, sono stati ieri licenziati in tronco da un padrone che evidentemente non ha il senso del ridicolo. Dopo il bambino multato per aver morso un cioccolatino senza essersi munito del regolare scontrino, dopo la signora multata per aver usufruito dei servizi del figlio parrucchiere senza aver versato il normale compenso, era inevitabile il ripetersi di un evento da manuale come quello della mela. Anche i sociologi più conservatori e i giuristi più tradizionalisti da secoli mettono in guardia i tutori dell'ordine contro questa caccia miope al piccolo trasgressore a scapito di un vero, serio impegno per la repressione del crimine organizzato...

I titoli di alcuni "fondi": 
"Il rovescio della medaglia" di Norberto Bobbio, "Il senso del ridicolo" di Giorgio Bocca, "Società del benessere e società del malessere", di Edgar Morin.

La protesta dei sindacati: forse lo sciopero dei raccoglitori di frutta.

Poi dibattito in sala con alcuni esperti, e collegamenti con l'esterno, anche dal vero, davanti a scuole, nei mercati, ecc. Con risultati sicuramente sorprendenti data la stranezza delle domande poste a bruciapelo, su Eva, Adamo, ecc.

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