giovedì 24 novembre 2011

L'archeologia umoristica di Alfred III di Windisch-Grätz

Alfred III August Karl Maria Wolfgang Fűrst zu Windisch-Grätz (Praga, 31 ottobre 1851-Tachov, 23 novembre 1927) è stato un politico, archeologo e storico austriaco.
Figlio primogenito del principe Alfred II zu Windisch-Grätz e della principessa Hedwige von Lobkowicz, apparteneva ad una famiglia dell'alta nobiltà boema reazionaria, e suo nonno, il principe Alfred I era stato uno dei maggiori esponenti del movimento contro rivoluzionario in Boemia e in Ungheria nel 1848.
Avviato molto giovane alla carriera diplomatica, studiò alla Università di Praga laureandosi in diritto e frequentò alcune corsi di archeologia alle Università di Budapest e Padova.
Eletto nel 1882 al Parlamento di Boemia come rappresentante della classe aristocratica e dei latifondisti, fece una rapida carriera politica tra il 11 novembre 1893 e il 19 giugno 1895 fu Primo Ministro dell'Impero Austro-ungarico, mantenendo però una politica moderata e di cautela, intrattenendo anche rapporti cordiali con i partiti più liberali e soprattutto incoraggio i rapporti diplomatici con la Gran Bretagna e gli USA.
Estromesso dalla carica di Primo Ministro, nel 1905 fu Ministro delle Poste e dal 1909 si ritirò in vita privata, dedicandosi alla sua passione giovanile: l'archeologia. Già nel 1899 era stato uno dei finanziatori della spedizione di Sir Arthur Evans a Cnosso, a Creta e si interessò personalmente agli scavi condotti in tutta l'aerea mediterranea, prendendo anche parte attiva agli scavi a Pompei ed Ercolano e nel 1911 pubblicò a Londra un saggio sull'archeologia in Mesopotamia e in Grecia, "Saggio sull'archeologia moderna", di carattere abbastanza soggettivo e umoristico, oltre che ricco di fonti e aneddoti di grande importanza che vanno a ricostruire la storia stessa dell'archeologia dall'epoca di Winckelmann alle esperienze allora contemporanee di Evans, che rivela in Windisch-Grätz una profonda vena umanistica unita ad una sorta di meticolosa intenzione di riportare cronologicamente tutti gli avvenimenti degli di nota sull'archeologia del XIX secolo. Grazie a questa sua mirabile opera (alla quale nel 1916, in piena guerra, aggiunse una "Storia e impressioni di Johan Winckelmann", una sorta di biografia umoristica dell'archeologo tedesco Johan Joachim Winckelmann), venne reso cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (che era anche un diritto semi-ereditario della sua famiglia) e membro dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze, nella quale fece il suo debutto con un nuovo saggio, "Sui tumuli di Uppsala", relativamente di minor importanza e fattezza, consistente per lo più in una descrizione non troppo accurata dei tumuli pre-vichinghi del sito svedese di Gamla Uppsala; più un onore all'Accademia che un saggio scritto di iniziativa personale, esso fu pubblicato a Stoccolma nel 1920 e a Vienna nel 1921, anche se non venne mai preso in considerazione od utilizzato dagli studiosi.
Alfred zu Windisch-Grätz aveva sposato nel 1877 la principessa Gabrielle von Auersperg, dalla quale aveva avuto tre figli.

(da Wikipedia)

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