sabato 19 settembre 2015

MODI DI TRASMETTERE NOTIZIE NELL'ANTICHITA'

E' insito nell'uomo ricercare notizie giuste in modi diversi. Nel corso dei secoli le notizie sono state trasmesse in vari modi. Cosi', un segno inciso o dipinto sul tronco di un albero o sulla superficie di una roccia avvertiva e informava l'uomo primitivo della presenza di un nemico oppure del passaggio di una preda.
Ci sono anche altri mezzi visivi (come il fuoco o il fumo) oppure uditivi (come il suono del tamburo), attraverso i quali la gente riceveva notizie. Anzi, alcuni di questi furono utilizzati per un  lungo periodo di tempo. Cosi', per esempio, gli imperatori bizantini installarono un sistema di fari dalle frontiere dell'impero fino a Constantinopoli che, tramite il contatto visivo fra di loro, avvisavano ogni volta che truppe nemiche invadevano il loro paese. Quando le condizioni del tempo erano buone, la notizia dell'invasione giungeva alla capitale entro un tempo molto breve.
Vale la pena ricordare che alcuni di quei mezzi primitivi continuano ad essere usati, certamente solo per tradizione, anche oggi, nell'epoca dei cellulari e di Internet. Durante le sedute per l'elezione del nuovo Papa, per esempio, una fumata bianca o nera appare dagli appartamenti del Vaticano e informa la folla riunita in piazza San Pietro dell'avvenuta elezione oppure della mancata elezione del nuovo Papa.

Tutti i metodi sopramenzionati, usati per la trasmissione delle notizie, non offrivano la sicurezza data dall'uomo stesso quando si impegna a trasmettere in prima persona la notizia. Questo vale anche ai nostri giorni. Il ruolo dell'uomo come messaggero é antico. Ricordiamoci dell'oplite ateniese che copri' la distanza da Maratona fino ad Atene, correndo, per annunciare agli ateniesi la vittoria contro le truppe persiane a Maratona, nel 490 a.C.

Inoltre, quando l'uomo iniziò ad usare animali addomesticati, come per esempio i cavalli o altri mezzi di trasporto piu' veloci, i tempi di trasmissione delle notizie furono notevolmente abbreviati per arrivare fino ad oggi, alla diffusione delle notizie in tempi incredibili con il supporto della tecnologia elettronica.

Comunque, una tappa importante per la diffusione delle notizie fu l'invenzione della scrittura che costitui' il presupposto per la successiva creazione dei giornali. I giornali non erano sconosciuti neppure nell'antica Grecia, pero' non avevano niente a che vedere con la carta stampata a cui oggi siamo abituati. Si trattava, solitamente, di memorandum militari, cioé di “un rapporto dei fatti del giorno”.
Famosi furono i “giornali del re” di Alessandro Magno, dove furono registrate quotidianamente le attivita' del grande generale.

Piu' simile al giornale di oggi fu un tipo di diario dove venivano registrati gli avvenimenti piu' importanti del giorno. I romani furono forse i primi a comprendere l'utilita` di tale diario.
Gli avvenimenti piu' significativi, datati, venivano scritti su cartelli bianchi che erano esposti in luoghi pubblici in modo che fossero accessibili alla gente. Si tratta degli “Annales maximi”, i quali, con il passare degli anni, furono raccolti in decine di volumi.

Senza dubbio, molto piu' vicino ai giornali di oggi furono gli Acta Senatus, cioe' i fatti del Senato Romano e gli Acta Populi (Romani) – fatti quotidiani del popolo romano, una specie di giornale dove venivano pubblicati gli avvenimenti piu' importanti del giorno. Contenevano, quindi, le notizie locali come nei giornali odierni. Articoli di centro, analisi finanziarie, appendici, ecc, erano sconosciuti all'epoca. Nessuna copia di quel tipo di giornale e' giunta fino a noi. Perciò non sappiamo quanto veritiero fosse un foglio degli Acta populi, l'autore del quale, senza dubbio molto piu' giovane rispetto all'epoca cui si riferisce il foglio, lo presento' come un giornale che circolo' a Roma nel 29 Marzo del 168 a. C. Tra i suoi contenuti vi sono notizie che riguardano l'assunzione ufficiale delle funzioni di un nuovo sovrano di nome Licinio, lo scoppio di una tempesta con fulmini,  una rissa con persone ferite in un'osteria, le multe imposte alle macellerie per trasgressione delle norme sanitarie, l'arresto di un agente di borsa sparito dopo essersi appropriato indebitamente del denaro altrui, l'esecuzione di un condannato a morte e la partenza dell'armata punica dal porto di Ostia.
Comunque, fogli falsi di “giornali’’ circolarono gia' in epoca romana. Allora, per esempio, apparvero come originali, testi che si considerava fossero stati scritti dal fronte di guerra troiana da un tale Diktis di Creta e da un Daris da Frigia dell'Asia minore! In altre parole, questi due personaggi furono considerati… corrispondenti di guerra che fecero reportage dai campi di battaglia dove Achille lottava con Ettore. Dictis dava notizie dalla parte dei greci dato che partecipava alle truppe di Idomeneas, del re di Creta; mentre il secondo, dalla parte dei troiani, dal momento che prestava servizio presso l'esercito di Priamo. E mentre questa falsificazione era non solo evidentissima ma anche grossolana, comunque in epoca bizantina esistevano degli scrittori che condiderarono che i due sopramenzionati avessero seguito realmente di persona le lotte sanguinose descritte nella pianura dello Scamandro tra gli Achei ed i Troiani.

Pelagia Kotsoni

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