Mi piace riportare qui un articolo di Bradley T. Lepper, curatore di archeologia presso la Ohio Historical Society, in risposta ad una ricerca, condotta dal Daily Beast, nata dalla stessa classica, inevitabile domanda che molti laureati di fresco si pongono quando vengono letteralmente gettati fuori nel mondo reale: "e adesso?"
Alcuni hanno subito la sensazione inquietante che la loro laurea non sia in alcun modo spendibile in questo difficile contesto economico e tra questi, in base a tale ricerca, ci sono gli archeologi. Ma sentiamo come ribatte Bradley T. Lepper.
Alcuni hanno subito la sensazione inquietante che la loro laurea non sia in alcun modo spendibile in questo difficile contesto economico e tra questi, in base a tale ricerca, ci sono gli archeologi. Ma sentiamo come ribatte Bradley T. Lepper.
Archeologia inutile? Non in una società istruita
Il Daily Beast, la home page
della rivista Newsweek, ha recentemente pubblicato un elenco delle
"13 lauree più inutili”. L’archeologia è stata elencata al numero 9
insieme con l'antropologia. I compilatori della lista hanno usato, come
criterio di valutazione, le potenziali opportunità di lavoro e guadagno. Non sono
d'accordo con l'idea che l'archeologia sia inutile e mi rattrista vedere che l’importante
contributo dato dall’archeologia sia così sottovalutato dalla società
contemporanea.
In un documento pubblicato online
il mese scorso negli Atti della National Academy of Sciences, gli
archeologi Michael Smith, Gary Feinman, Robert Drennan, Timothy Earle e Ian
Morris sottolineano che l'archeologia è una scienza sociale fondamentale e che
fornisce una prospettiva di valore unico alla storia umana. Secondo questi
studiosi l'archeologia è l'unica finestra sul passato dell'uomo prima dell'invenzione
della scrittura. Essa fornisce anche una visione più completa della prima età
storica in quanto l'archeologia “è in grado di informare su tutti i segmenti
della società, comprese le classi più umili, spesso ignorate dai primi
resoconti storici."
Inoltre “i reperti archeologici
possono fornire una prospettiva a lungo termine sui cambiamenti tecnologici e
sociali che caratterizzano la nascita dell'agricoltura, per esempio, o la trasformazione
dal villaggio alle prime aggregazioni urbane e altri importanti cambiamenti di trasformazione
sociale." Senza un’adeguata comprensione di come siamo arrivati al punto
in cui siamo, non saremo in grado di trovare la nostra strada attraverso il
labirinto di problemi che hanno accompagnato questi cambiamenti.
Ad esempio, lo sviluppo dell'agricoltura
e la nascita delle città ha portato ad un deterioramento dell'ambiente, a
problemi di salute e a una maggiore disuguaglianza sociale. Questi sono alcuni
dei fattori che si presume siano stati causa del crollo della civiltà. Problemi
analoghi affliggono anche la nostra società contemporanea. Questo significa che
siamo diretti verso un crollo inevitabile?
L'archeologo Karl Butzer,
negli Atti della National Academy of Sciences di quest'anno, osserva che se talora i confronti allarmistici sono "poco approfonditi,
semplicistici e inutili", è anche vero che dopo aver esaminato cinque casi di studio
incentrati su società antiche scomparse, si possono trarre importanti lezioni
che possono aiutarci ad evitare gli errori che hanno portato i nostri predecessori
alla rovina.
Egli fa notare che le nazioni
moderne hanno importanti vantaggi che li rendono meno vulnerabili al collasso
rispetto alle precedenti civiltà. Per esempio, abbiamo accesso a una migliore
informazione, e abbiamo "una società sempre più istruita e impegnata."
Tuttavia, gli effetti sociali ed
economici del cambiamento climatico globale, per esempio, rappresentano una
minaccia anche per le civiltà tecnologicamente più avanzate. Butzer sostiene
che "vi è un urgente bisogno che i nostri leader politici accettino le
schiaccianti prove scientifiche del cambiamento climatico in modo che possiamo
cominciare a sviluppare modi efficaci per affrontare le sue conseguenze. In caso
contrario, anche noi, cadremo vittime dell’aumento della povertà, delle
disfunzioni amministrative e dell'ambivalenza ideologica" che hanno
causato il crollo delle civiltà nel corso della storia.
L'archeologia è tutt'altro che
inutile. Certamente non è una carriera da seguire se si vuole diventare ricchi,
ma se le nostri migliori e più brillanti giovani menti sono scoraggiate dallo
studio delle lezioni che ci può offrire il passato, allora la nostra civiltà
rischierà di finire come ammonimento per gli archeologi del futuro.
Bradley T. Lepper è curatore archeologia
presso la Ohio Historical Society.
Tratto da: The Columbus Dispatch
Tratto da: The Columbus Dispatch
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