domenica 20 maggio 2012

La mia inutile laurea


Mi piace riportare qui un articolo di Bradley T. Lepper, curatore di archeologia presso la Ohio Historical Society, in risposta ad una ricerca, condotta dal Daily Beast, nata dalla stessa classica, inevitabile domanda che molti laureati di fresco si pongono quando vengono letteralmente gettati fuori nel mondo reale: "e adesso?"
Alcuni hanno subito
la sensazione inquietante che la loro laurea non sia in alcun modo spendibile in questo difficile contesto economico e tra questi, in base a tale ricerca, ci sono gli archeologi. Ma sentiamo come ribatte Bradley T. Lepper.




Archeologia inutile? Non in una società istruita

Il Daily Beast, la home page della rivista Newsweek, ha recentemente pubblicato un elenco delle "13 lauree più inutili”. L’archeologia è stata elencata al numero 9 insieme con l'antropologia. I compilatori della lista hanno usato, come criterio di valutazione, le potenziali opportunità di lavoro e guadagno. Non sono d'accordo con l'idea che l'archeologia sia inutile e mi rattrista vedere che l’importante contributo dato dall’archeologia sia così sottovalutato dalla società contemporanea.
In un documento pubblicato online il mese scorso negli Atti della National Academy of Sciences, gli archeologi Michael Smith, Gary Feinman, Robert Drennan, Timothy Earle e Ian Morris sottolineano che l'archeologia è una scienza sociale fondamentale e che fornisce una prospettiva di valore unico alla storia umana. Secondo questi studiosi l'archeologia è l'unica finestra sul passato dell'uomo prima dell'invenzione della scrittura. Essa fornisce anche una visione più completa della prima età storica in quanto l'archeologia “è in grado di informare su tutti i segmenti della società, comprese le classi più umili, spesso ignorate dai primi resoconti storici."
Inoltre “i reperti archeologici possono fornire una prospettiva a lungo termine sui cambiamenti tecnologici e sociali che caratterizzano la nascita dell'agricoltura, per esempio, o la trasformazione dal villaggio alle prime aggregazioni urbane e altri importanti cambiamenti di trasformazione sociale." Senza un’adeguata comprensione di come siamo arrivati ​​al punto in cui siamo, non saremo in grado di trovare la nostra strada attraverso il labirinto di problemi che hanno accompagnato questi cambiamenti.
Ad esempio, lo sviluppo dell'agricoltura e la nascita delle città ha portato ad un deterioramento dell'ambiente, a problemi di salute e a una maggiore disuguaglianza sociale. Questi sono alcuni dei fattori che si presume siano stati causa del crollo della civiltà. Problemi analoghi affliggono anche la nostra società contemporanea. Questo significa che siamo diretti verso un crollo inevitabile?
L'archeologo Karl Butzer, negli Atti della National Academy of Sciences di quest'anno, osserva che se talora i confronti allarmistici sono "poco approfonditi, semplicistici e inutili", è anche vero che dopo aver esaminato cinque casi di studio incentrati su società antiche scomparse, si possono trarre importanti lezioni che possono aiutarci ad evitare gli errori che hanno portato i nostri predecessori alla rovina.
Egli fa notare che le nazioni moderne hanno importanti vantaggi che li rendono meno vulnerabili al collasso rispetto alle precedenti civiltà. Per esempio, abbiamo accesso a una migliore informazione, e abbiamo "una società sempre più istruita e impegnata."
Tuttavia, gli effetti sociali ed economici del cambiamento climatico globale, per esempio, rappresentano una minaccia anche per le civiltà tecnologicamente più avanzate. Butzer sostiene che "vi è un urgente bisogno che i nostri leader politici accettino le schiaccianti prove scientifiche del cambiamento climatico in modo che possiamo cominciare a sviluppare modi efficaci per affrontare le sue conseguenze. In caso contrario, anche noi, cadremo vittime dell’aumento della povertà, delle disfunzioni amministrative e dell'ambivalenza ideologica" che hanno causato il crollo delle civiltà nel corso della storia.
L'archeologia è tutt'altro che inutile. Certamente non è una carriera da seguire se si vuole diventare ricchi, ma se le nostri migliori e più brillanti giovani menti sono scoraggiate dallo studio delle lezioni che ci può offrire il passato, allora la nostra civiltà rischierà di finire come ammonimento per gli archeologi del futuro. 

Bradley T. Lepper è curatore archeologia presso la Ohio Historical Society.

Tratto da: The Columbus Dispatch 

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