tag:blogger.com,1999:blog-76637500073680495062024-03-13T01:09:33.310+01:00⃝ Journalism and archaeological communicationMuseums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.comBlogger80125tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-55031941148966109002016-07-29T12:11:00.000+02:002016-07-29T12:11:34.952+02:00Academic archaeologists or storytellers?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzYLPPZpNNk47qq6yDqpJij5X4EsCwQuBbRsPT49y-1w0rsFTvHpZrSQmRy5sn-ixlp8ZrZi44pNiXqzKfWcrTB_fCHEAWo0iAkpk2k1Ov1DgMoTBnNOeFUE3StVNOp5-zkkpXSNJJ-Dxx/s1600/cfb45aaf4675bcedf6209664df1de7ed.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzYLPPZpNNk47qq6yDqpJij5X4EsCwQuBbRsPT49y-1w0rsFTvHpZrSQmRy5sn-ixlp8ZrZi44pNiXqzKfWcrTB_fCHEAWo0iAkpk2k1Ov1DgMoTBnNOeFUE3StVNOp5-zkkpXSNJJ-Dxx/s320/cfb45aaf4675bcedf6209664df1de7ed.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://it.pinterest.com/pin/392516923754026982/">https://it.pinterest.com/pin/392516923754026982/</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<span lang="FR" style="mso-ansi-language: FR;"><span style="font-family: Calibri;">«Today’s archaeology requires new skills, new sensitivities for
communicating effectively with the wider audience […] We are woefully
unprepared for the challenges of an entirely new kind of archaeology. … The
academic culture is becoming increasingly irrelevant to much of what
contemporary archaeologists do. Yet we persists in training predominantly
academic archaeologists… Professional archaeologists have indeed become performers
on a public stage who work as sophisticated storytellers». <o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="FR" style="mso-ansi-language: FR;"><span style="font-family: Calibri;"><strong>Brian Fagan</strong></span></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="FR" style="mso-ansi-language: FR;"><span style="font-family: Calibri;">(Epilogue. In: B. Little (ed) Public Benefits of Archaeology, pp. 253-60. Gainesville
etc.: University Press of Florida, 2002)</span></span></i></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-68686281261158536032016-06-04T11:33:00.002+02:002016-06-04T11:38:39.000+02:00L'analisi sociosemiotica della televisione: i programmi scientifici<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<em>Testo tratto dal saggio di Antonio Santangelo, "Sociosemiotica dell'audiovisivo", Aracne, Roma 2013, pp. 144-147</em></div>
<div style="text-align: justify;">
<em></em> </div>
<div style="text-align: justify;">
Ogni disciplina che si occupa di <em>media studies</em> ha le proprie tecniche per individuarli e descriverli. La Sociosemiotica si serve a questo scopo di una metodologia specifica, volta a desumerli partendo dall'analisi di un corpus molto ampio di testi. Più precisamente, rimanendo nell'ambito della comunicazione pubblica della scienza per mezzo dei programmi televisivi, il ricercatore sociosemiotico si premura di ricostruire quello che viene definito dagli specialisti come il <em>rapporto tra testo e contesto</em> (R. Grandi, "I mass media tra testo e contesto. Informazione, pubblicità, intrattenimento, consumo sotto analisi", Lupetti, Milano 1992), vale a dire la relazione tra i programmi stessi, i palinsesti in cui essi sono inseriti, l'eventuale offerta di contenuti simili nella programmazione di altri canali, i discorsi che su di essi vengono portati avanti da chi li produce - sotto forma di promo audiovisivi, di comunicati stampa, dei siti web appositamente sviluppati per promuoverli, delle eventuali interviste rilasciate da autori, conduttori e produttori - e, naturalmente, i commenti del pubblico, da quelli dei critici specializzati e degli studiosi, fino alle considerazioni degli spettatori comuni, che spesso si esprimono sui forum su Internet. Nei casi in cui si renda necessario, è inoltre possibile produrre forme di testualità artificiali, realizzate attraverso interviste "qualitative, focus group o tecniche di osservazione etnografica, sempre legate alle figure dei produttori e del pubblico. L'obiettivo, naturalmente, è valutare le somiglianze e le differenze tra tutti questi generi di discorsi, fino ad individuare una serie di regolarità, che costituiscono, per l'appunto, i tratti distintivi dei vari modelli culturali che vi danno origine.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAGimKkumAQno5lSZCpvT2wRo-3GH7oqinbgOmjPlW2rooTSHoz0bTQfqCo3uBbVq5kwVv2zohyru5FdGacYuDaFF236P0Dws4BwSW4KhFORaiPpTSvK4MnzLiMhYfRqaPKKZbHL8RfeAG/s1600/TV-Studio5_carousel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="174" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAGimKkumAQno5lSZCpvT2wRo-3GH7oqinbgOmjPlW2rooTSHoz0bTQfqCo3uBbVq5kwVv2zohyru5FdGacYuDaFF236P0Dws4BwSW4KhFORaiPpTSvK4MnzLiMhYfRqaPKKZbHL8RfeAG/s320/TV-Studio5_carousel.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Uno strumento molto utile, per guidare la costruzione del suddetto corpus di testi, è il noto modello della comunicazione di Roman Jakobson ("Saggi di linguistica generale", Feltrinelli, Milano 1966, pp. 181-218). Esso, infatti, evidenzia come il significato di un atto di comunicazione, quindi anche di un programma televisivo, possa essere determinato dal riferimento da parte di quest'ultimo a colui che lo ha prodotto, vale a dire il suo <em>mittente</em>, al suo <em>destinatario</em>, al <em>canale</em> di trasmissione attraversi cui esso viene trasferito, al <em>codice</em> con cui è stato costruito, alla sua stessa <em>struttura</em> interna o al contesto in cui viene scambiato. Quando si comunica, si possono formulare discorsi molto complessi, che parlano ognuno di questi argomenti e le posizioni che si assumono, come sempre accade, sono determinate da modelli culturali, che definiscono un insieme di regole socialmente condivise, a proposito di ciò che si può o che si deve dire dei sei elementi del modello di Jakobson.</div>
<div style="text-align: justify;">
Applicando questi ragionamenti al modello della televisione, il ricercatore sociosemiotico sa che per comprendere appieno il senso dei contenuti di un programma, è necessario ricostruire il rapporto di questi ultimi con ognuna delle tematiche appena riportate. Per prima cosa, egli cerca di evincerlo partendo da ciò che dice il programma stesso. Analizza quindi tutti i segni e le strutture discorsive che evidenziano l'immagine che di sé vogliono comunicare il canale televisivo e gli autori, confezionando il loro prodotto in un certo modo. Delinea, quindi, le caratteristiche del tipo di spettatore a cui essi dimostrano di volersi rivolgere (5). Poi cerca di capire che idea di televisione - e del tipo di esperienza mediatica che essa può proporre - venga portata avanti con il programma. Studia quindi la struttura del programma stesso e l'utilizzo che al suo interno viene fatto del linguaggio audiovisivo, dalla costruzione dell'immagine al sonoro, dal montaggio alle tecniche narrative, dalla recitazione (nel caso della fiction) alla conduzione o al coinvolgimento di eventuali ospiti ed esperti (6). Infine, naturalmente, si premura di comprendere ciò che il programma dice, a proposito del tema principale di cui si occupa (7), mettendo in evidenza il modo in cui esso vi fa riferimento, le sue strategie retoriche e argomentative ed, eventualmente, il suo ricorso alla tecnica dell'intertestualità (8).</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto, il ricercatore sociosemiotico è in grado di formulare una serie di ipotesi, a proposito dei modelli culturali che determinano il funzionamento e il significato dei vari discorsi condotti, all'interno del programma televisivo che egli sta analizzando, a proposito del suo mittente, del suo ricevente, della televisione in generale, del suo linguaggio, dei suoi contenuti e di ciò che essi dicono a proposito del mondo circostante. Come anticipato, però, queste ipotesi vanno verificate, attraverso lo studio delle altre forme di testualità "contestuali", a cui abbiamo fatto riferimento sopra. Queste ultime appartengono ai tre ambiti di indagine che, nei television studies, vengono di solito denominati come studi sulla <em>produzione</em>, sull'<em>offerta</em> e sul <em>consumo</em> (F. Casetti e F. Di Chio, "Analisi della televisione", Bompiani, Milano 2001, pp. 7-10), che si rendono necessari per uscire dai confini del testo e poter così generalizzare i risultati delle singole analisi.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
[...]</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sulla base dei ragionamenti appena riportati, si evince che lo studio della rappresentazione della scienza in televisione, condotto con i metodi di indagine delle Sociosemiotica, deve incentrarsi sull'analisi di un singolo programma, per poi allargarsi a quella della programmazione del canale che lo trasmette, passando per una riflessione a proposito del brand del canale stesso. E' quindi necessario capire come funzionano i contenuti della scienza dei canali televisivi concorrenti, sia quelli che parlano direttamente di questi temi, sia quelli che lo fanno indirettamente (per esempio trasmettendo film che utilizzano la scienza come espediente spettacolare e narrativo, o pubblicità che mettono in scena scienziati ed esperimenti scientifici, oppure ancora programmi che invitano gli scienziati stessi per parlare dei più svariati argomenti di attualità). Infine è necessario comprendere come i broadcaster e gli spettatori parlano di questi programmi, come li inquadrano e come li interpretano.</div>
<div style="text-align: justify;">
_________________________________________________</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<u><strong>NOTE</strong></u></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">[5] La ricostruzione della figura del mittente e del ricevente del modello di Jakobson, quando si svolge l'analisi dei contenuti di un programma televisivo, avviene di solito facendo ricorso agli strumenti delineati da Umberto Eco, per riconoscere le figure dell'autore e del lettore modello di un testo (U. Eco, Lector in fabula. La cooperazione interpretativa nei testi narrativi, Bompiani, Milano 1979). [...] E' necessario, però, sottolineare come, soprattutto dal lato della ricostruzione dell'identità del ricevente, ma anche, per molti aspetti, per ciò che riguarda il lavoro sulla figura del mittente, un oggetto complesso come un programma televisivo può attivare diverse letture ed essere pensato secondo una logica incentrata su più autori e su più lettori modello.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">[6] Per svolgere questo compito, il ricercatore sociosemiotico può servirsi di vari strumenti teorici e metodologici, codificati nell'ambito della cosiddetta <em>semiotica strutturale</em>, che fa capo principalmente alla scuola di Algirdas J. Greimas, i cui studi sono stati trasposti nell'ambito televisivo da vari autori, tra cui M. P. Pozzato in R. Grandi, op. cit. e M. P. Pozzato, "Lo spettatore senza qualità. competenze e modelli di pubblico rappresentati in tv", Nuova Eri, Roma 1995).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">[7] Si parla, in questo caso, del <em>topic</em> e del <em>focus</em> principale del programma (T. Van Dijk, Text and context. Explorations in the semantics and pragmatics of discourse, Longman, London 1977. Tr. it. "Testo e contesto. Studi di semantica e pragmatica del discorso, Il Mulino, Bologna 1992).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">[8] Il riferimento, più o meno esplicito, ma comunque chiaramente riconoscibile, all'interno del programma, ad un altro testo.</span></div>
<span style="font-size: x-small;"></span><br />
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-15172741477979880452016-04-25T13:07:00.001+02:002016-04-25T13:07:10.256+02:00Il grande saccheggio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h3 style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; margin: 0px; position: relative; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
Vent’anni di contrasto al traffico illecito di reperti archeologici e una straordinaria scoperta</h3>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; margin: 0px; position: relative; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwQ4zxKHMK3TBe1nIdJl5L6wwVDTUkFuj6MNcN8qgM3-CKWCbAl0F15xjMCrCP6DFL5iTUu6fVxLrrzg0uQcM6Yal-CJ4WSlwCjSQdhZ9yjZZUCyjPKjvjVrtJ5WrmqFAm4EVrCfRXflKT/s1600/ConferenzaPellegrini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwQ4zxKHMK3TBe1nIdJl5L6wwVDTUkFuj6MNcN8qgM3-CKWCbAl0F15xjMCrCP6DFL5iTUu6fVxLrrzg0uQcM6Yal-CJ4WSlwCjSQdhZ9yjZZUCyjPKjvjVrtJ5WrmqFAm4EVrCfRXflKT/s400/ConferenzaPellegrini.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; display: inline !important; float: none; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 10.4px/14.56px Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; letter-spacing: normal; text-align: center; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">Da sinistra: Maurizio Pellegrini, Fabio Isman e Alessandro Barelli</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; margin: 0px; position: relative; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 13px/18.2px Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
Venerdì 22 aprile, presso l’<b>Auditorium della Fondazione Carivit</b><span class="Apple-converted-space"> </span>di Viterbo, a Valle Faul, ho avuto il piacere di assistere alla conferenza dell’archeologo<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Maurizio Pellegrini</b>, funzionario della<b>Soprintendenza Archeologia Lazio ed Etruria Meridionale</b><span class="Apple-converted-space"> </span>(già Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria Meridionale prima della Riforma Franceschini) e del giornalista e scrittore<b>Fabio Isman</b><span class="Apple-converted-space"> </span>(autore del libro “I predatori dell’arte perduta”). </div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 13px/18.2px Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
L’occasione, nell’ambito del ciclo di incontri “<b>Etruscans – Gli Etruschi mai visti</b>” (organizzato dall’<b>Associazione Historia</b><span class="Apple-converted-space"> </span>di<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Alessandro Barelli</b>), ha permesso di ricordare vent’anni di attività di contrasto al traffico illecito di reperti archeologici che l’<b>Ufficio Sequestri della Soprintendenza</b><span class="Apple-converted-space"> </span>ha condotto con grande dedizione e con straordinaria efficacia, ma spesso rimanendo nell’ombra, come dimostra lo scarso riscontro avuto dal punto di vista mediatico, e, mi permetto di dire, anche il tiepido plauso che i protagonisti diretti di questa battaglia contro i trafficanti d’arte hanno ricevuto anche dalle Istituzioni (si può leggere in questo blog un’<a href="http://museumsnewspaper.blogspot.it/2013/02/trasparenza-nei-musei-una-battaglia.html" sl-processed="1" style="color: red; text-decoration: none;" target="_blank">intervista</a><span class="Apple-converted-space"> </span>a<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Daniela Rizzo</b><span class="Apple-converted-space"> </span>e a<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Maurizio Pellegrini</b>, condotta dalla sottoscritta, nel 2013, per il mensile<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Archeo News</b>). Eppure i risultati sono stati, quelli sì, sotto i riflettori del mondo: è sufficiente ricordare la restituzione all’Italia del<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Cratere di Eufronio</b>, scavato illecitamente, venduto ed esposto fin dal 1972 presso il<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Metropolitan Museum di New York</b>; oppure l’<b>Afrodite di Morgantina</b>, restituita dal<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Paul Getty Museum</b><span class="Apple-converted-space"> </span>di Malibu che l’aveva ottenuta nel 1986 da<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Robin Symes</b><span class="Apple-converted-space"> </span>per la cifra di 18 milioni di dollari, solo per citare due dei casi più clamorosi.</div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 13px/18.2px Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #363636; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 13px/18.2px Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
Continua la lettura sul blog <strong><a href="http://museumsnewspaper.blogspot.it/2016/04/il-grande-saccheggio.html" target="_blank">Museums Newspaper</a></strong></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-16391900773924431252016-02-20T15:59:00.000+01:002016-06-04T12:03:02.470+02:00La rappresentazione dei musei attraverso i mezzi visivi: dai documentari del Ventennio a Youtube<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="FR">An excursus on the history of the documentary and the visual
representations of the museum in Italy, from fascist period to the age of
Youtube.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Paper presented at V Convegno
Nazionale dei Piccoli Musei, Viterbo, Museo Nazionale Etrusco, Rocca Albornoz,
26-27 settembre 2014<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
"Musei accoglienti. Una
nuova cultura gestionale per i piccoli musei. Atti del V Convegno Nazionale dei
Piccoli Musei, a cura di Francesca Ceci e Caterina Pisu, Edizioni Archeoares,
2015</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.edizioniarcheoares.it/Musei%20accoglienti">http://www.edizioniarcheoares.it/Musei%20accoglienti</a><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://www.academia.edu/22213018/La_rappresentazione_dei_musei_attraverso_i_mezzi_visivi_dai_documentari_del_Ventennio_a_Youtube">https://www.academia.edu/22213018/La_rappresentazione_dei_musei_attraverso_i_mezzi_visivi_dai_documentari_del_Ventennio_a_Youtube</a><o:p></o:p></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg76ItDVL-vhYO8fIRCDSTd_5uynNKrY0UwSC81funMJ9-BJwAZKkad0lhQwsLYqYiNk-DEuAlkhcuvl7EnvbHYiGuzjbNOX5-JSnWfILaMSKefA5qp2Pc5S20olN6StgP_UTMvTwV7GlKU/s1600/1102588_orig.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg76ItDVL-vhYO8fIRCDSTd_5uynNKrY0UwSC81funMJ9-BJwAZKkad0lhQwsLYqYiNk-DEuAlkhcuvl7EnvbHYiGuzjbNOX5-JSnWfILaMSKefA5qp2Pc5S20olN6StgP_UTMvTwV7GlKU/s320/1102588_orig.jpg" width="219" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br /></div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-86555167682247155692016-02-20T11:34:00.001+01:002016-02-20T11:36:47.198+01:00Roberto Rossellini, documentarista televisivo: "L'età del ferro"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="" data-block="true" data-offset-key="efk38-0-0" style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; line-height: 18px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="efk38-0-0" style="direction: ltr; position: relative;">
<br /></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="efk38-0-0" style="direction: ltr; position: relative; text-align: justify;">
<i>Mi fa piacere ritornare su un argomento che ho avuto il piacere di trattare in un contributo che presentai con Maurizio Pellegrini (responsabile del Laboratorio di Didattica e Comunicazione visuale della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria Meridionale) al Quinto Convegno Nazionale dei Piccoli Musei (Viterbo, 26-27 settembre 2014), in gran parte incentrato sul documentario. In quella occasione, in particolare, mi interessai alla figura di Roberto Rossellini documentarista, un aspetto della produzione del grande regista che è ancora poco conosciuto dal grande pubblico. A tale proposito, r<span style="text-align: justify;">iporto qui un brano del saggio di Stefano Masi ed Enrico Lancia, "I film di Roberto Rossellini", Roma 1987, in cui è riportata un'analisi del documentario in cinque puntate, L'età del ferro.</span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq0jkVtXvziLKDXAye6CJM1nzXcbIQvxOOk-9nuTM_TrbxlREOnagvlBGiJHTgdtqrxF29Ez2S-5tOp0AvYlP2WqCKa2QtImJ1PIJJUSKwH3aa7BMORGHyHJVIlkWbuV2YJclzaF67NJ6M/s1600/WINART-52083_rossellini01g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq0jkVtXvziLKDXAye6CJM1nzXcbIQvxOOk-9nuTM_TrbxlREOnagvlBGiJHTgdtqrxF29Ez2S-5tOp0AvYlP2WqCKa2QtImJ1PIJJUSKwH3aa7BMORGHyHJVIlkWbuV2YJclzaF67NJ6M/s400/WINART-52083_rossellini01g.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="efk38-0-0" style="direction: ltr; position: relative; text-align: justify;">
<i><span style="text-align: justify;"><br /></span></i></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="efk38-0-0" style="direction: ltr; position: relative; text-align: justify;">
(...) L'apparato televisivo accoglie Roberto con una sorta di compiaciuto scetticismo. Lo mette nella condizione di realizzare i suoi progetti, ma gli offre budget di modestissima entità. Tanto che Roberto si ritrova in quella stessa situazione di indigenza produttiva che aveva dovuto affrontare all'epoca di <i>Roma città aperta</i>. Ma questi problemi, anziché deprimerlo, lo esaltano e lo inducono a sperimentare soluzioni sempre nuove. </div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-offset-key="3h9j6-0-0" style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; line-height: 18px; white-space: pre-wrap;">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="3h9j6-0-0" style="direction: ltr; position: relative; text-align: justify;">
<span data-offset-key="3h9j6-0-0">Il primo atto del Rossellini televisivo è <i>L'età del ferro </i>(1964), storia della tecnologia umana in cinque puntate di un'ora circa. Egli segue l'evoluzione della cultura del ferro dall'antichità fino ai giorni nostri, ricostruendo le tappe principali della storia dell'uomo. Lo spunto è offerto dall'inaugurazione di un grande centro siderurgico a Taranto. Il budget è di cento milioni, ma una metà del costo viene coperta da una sponsorizzazione Italsider. Nelle vesti di <i>producer</i> figurano Ermanno Olmi e Tullio Kezich. Roberto Rossellini appare nei titoli di testa come supervisore mentre la regia è affidata a suo figlio Renzo, detto Renzino; si conclude in questo modo il percorso di allontanamento (almeno formale) di Roberto dalla sedia di regia, lentamente maturato negli anni passati. Egli non ha alcuna intenzione di mettersi da parte, anzi, è più che mai coinvolto nella realizzazione. Ma ci tiene a rinnegare il ruolo sacrale del regista, feticisticamente attaccato al suo trono. Rossellini scopre e valorizza il cinema come pensiero; l'ideazione, la ricerca, lo studio, la costruzione dell'impianto narrativo, sono fasi che paiono molto più importanti della regia, intesa nella sua accezione più classica. Una volta poste le premesse teoriche, la regia si riduce a mera esecuzione ed egli esprime la volontà di potersene disinteressare (anche se spesso vi è pienamente coinvolto). In <i>L'età del ferro</i>, Roberto compare al principio e alla fine di ciascuna puntata: tira le fila del discorso, ne rimarca gli aspetti salienti, introduce considerazioni diverse. Egli non teme l'immagine delle trasmissioni di studio; non teme di apparire come un mezzobusto parlante sullo sfondo di uno scaffale ricolmo di libri. L'iconografia della televisione "culturale" non lo spaventa: queste introduzioni discorsive sono altri tasselli del suo puzzle espositivo nel quale egli si serve di ogni tipo di materiale, senza paure, senza complessi. Il tessuto espositivo di "L'età del ferro" ci fa pensare ad un grande collage. Vi ritroviamo alcuni brani documentaristici girati ex-novo, immagini tratte da classici del cinema storico ( da <i>Scipione l'Africano</i> di Gallone a <i>Napoleone ad Austerlitz</i> di Abel Gance), sequenze rubate ai suoi stessi lavori (da <i>Luciano Serra pilota</i> a <i>Paisà</i>, a <i>Germania anno zero</i>), brevi sequenze recitate che drammatizzano alcuni passaggi del discorso e perfino lunghi capitoli di racconto. (...) Ciò che emerge dalle cinque puntate di <i>L'età del ferro </i>è soprattutto il ritrovato entusiasmo di Rossellini. Questa formula, nella quale convivono documentario e recitazione, è certamente la più adatta alle sue doti, alla sua sensibilità e perfino alla sua disorganicità. Essa gli consente di dedicare la massima attenzione ai momenti della storia che ritiene più toccanti e significativi; e d'altra parte gli consente di liquidare con quattro foto d'archivio ed una voce <i>off </i>i passaggi che meno lo intrigano.</span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="3h9j6-0-0" style="direction: ltr; position: relative; text-align: justify;">
<span data-offset-key="3h9j6-0-0">Le cinque puntate di <i>L'età del ferro</i> furono messe in onda dalla RAI settimanalmente, il venerdì sera alle 21.15, sul secondo canale, a cominciare dal 19 marzo 1965. Ottennero un audience media di due milioni e seicentomila telespettatori per puntata, risultato apprezzabile soprattutto se si considera che contemporaneamente il primo canale trasmetteva cose assai ghiotte, come l'appuntamento settimanale con la prosa. </span></div>
</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-84447040637688839212016-02-19T11:36:00.000+01:002016-02-19T11:36:02.246+01:00Archeologia e Folkore (o cultura popolare)<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; color: #141823; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><u>LIBRI</u></b></span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Archaeology and Folklore </b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">di Amy Gazin-Schwartz, Cornelius J. Holtorf, London 1999, 2005</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj31lHdh1KjB_bz7fqWyrlw2JM8CmJ5muogpWCmIwbgQ8TcV226QicWvVcVRvdOBEZ6aLXzPlAmP4O6pHR5PeUCAn8DqpDfM3m7y23nDLp4ls9VFNaTcqkNd6ZaXleszv81gnwBtrCv0474/s1600/73cae773-4e79-4f2d-9734-b19e4d437682.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj31lHdh1KjB_bz7fqWyrlw2JM8CmJ5muogpWCmIwbgQ8TcV226QicWvVcVRvdOBEZ6aLXzPlAmP4O6pHR5PeUCAn8DqpDfM3m7y23nDLp4ls9VFNaTcqkNd6ZaXleszv81gnwBtrCv0474/s400/73cae773-4e79-4f2d-9734-b19e4d437682.jpg" width="300" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<br />
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; line-height: 19.32px;">
<div style="margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Archaeology and folklore are two of the many lenses through which the past is given meaning, and it is the aim of this volume to explore and understand differences and similarities in how archaeology and folklore create, and are created through, ideas about the past. In the intersections between these similarities and differences, we hope to find new lenses, through which we can begin to create alternative images of people’s histories.</span></div>
</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-11165543171278067922015-11-06T09:57:00.001+01:002016-02-19T11:39:05.753+01:00Un vino "da museo"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Dal blog <a href="http://museumsnewspaper.blogspot.com/2015/11/un-vino-da-museo.html?spref=bl">Museums Newspaper: Un vino "da museo"</a><br />
<br />
<br />
<br />
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Storia un vino, di archeologia sperimentale, di musei e di un legame indissolubile con una terra antica. Intervista a Francesco Mondini e a Maurizio Pellegrini<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b><a href="http://www.soundcenter.it/synaulia.htm" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Synaulia e Il Centro del Suono</a></b> hanno organizzato centinaia di banchetti in moltissimi musei ed aree archeologiche italiane ed europee (il <a href="http://www.archaeologie-bayern.de/" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Prahistorische Staatssamlung Museum</a> di Monaco, l’<a href="http://www.apx.lvr.de/de/willkommen/willkommen_1.html" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">ArchaologischerPark Regionalmuseum di Xanten</a>, Germania, il <a href="http://www.parchivaldicornia.it/parco.php?codex=bart-gen" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Parco Archeologico di Baratti ePopulonia</a>, il <a href="http://www.comune.volterra.pi.it/musei/museo-etrusco-guarnacci" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Museo Guarnacci di Volterra</a>, solo per citarne alcuni), si sono occupati di rievocazioni di archeologia sperimentale svolte nei musei e negli anfiteatri di Monaco, Trier, Xanten, Aalen, Bonn, Bad Gogging, Mainz, Rosenheim e a Berlino nell'<a href="http://www.smb.museum/museen-und-einrichtungen/altes-museum/home.html" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Altes Museum</a>, oltre ad aver collaborato a numerosi documentari, programmi scientifici e film, soprattutto nelle scene di banchetto, per esempio in Sogno di una notte di mezza estate di Michael Hoffman, Il Gladiatore di Ridley Scott, Nativity di Catherine Hardwicke, Empire di Kim Manners.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nei loro banchetti, però, c’era un problema: il vino. I vini prodotti con metodi moderni non erano certamente adatti per riprodurre in modo perfetto un banchetto ispirato all’epoca etrusca e romana, studiato in ogni minimo dettaglio e con l’attenta lettura delle fonti antiche.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E’ così che inizia la collaborazione con <b>Francesco Mondini</b> (Azienda agricola Tarazona Miriam), il quale, resosi conto che il vino servito durante i banchetti non era all’altezza della cucina di <b>Egidio Forasassi</b>, decide di dare vita ad una produzione sperimentale di vino prodotto nel modo più fedele possibile con il metodo in uso presso gli Etruschi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In Italia, ormai da molti anni si stanno portando avanti ricerche storiche, archeologiche e botaniche sulle viti e sulla vinificazione delle origini. Questa branca di studi presenta aspetti interessanti anche sotto l’aspetto dello sviluppo economico locale e il progetto realizzato da Francesco Mondini nella campagna aretina, congiunge imprenditoria e cultura. Gli studi e le sperimentazioni di Mondini sono iniziate ben 15 anni fa e solo da poco ha finalmente visto la luce il <b>Vinum Nerum</b>, un rosso che Francesco ama definire una “spremuta d’uva”, in quanto non contiene solfiti, né alcun altro tipo di conservante. Nei quindici anni di test sono stati consultati storici, archeologi, dottori in agraria, geologi e mastri cocciai per ricreare le giare che servivano per la conservazione del vino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>Maurizio Pellegrini</b>, in particolare, ha seguito da vicino il progetto avendone intuito le potenzialità anche dal punto di vista educativo e divulgativo. Grazie a lui, sono entrata in contatto con Francesco Mondini e sono stata invitata, insieme a <b><a href="http://www.tusciainrete.it/" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Laura Patara</a></b> (tour operator) e a <b><a href="http://archeotime.com/author/pontanifra/" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">Francesca Pontani</a></b>(archeologa, redattrice web e membro del consiglio scientifico del Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano) a visitare l’azienda e a conoscere il metodo di vinificazione del vino Nerone e del vino Nerum.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La bellissima Azienda Tarazona ha vitigni di circa 80-90 anni che sono di Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo, Albana, Trebbiano, Malvasia, che vengono sapientemente uniti in percentuali 85% uve rosse e 15% uve bianche. La vigna viene trattata con sistema biologico certificato e biodinamico, cioè concimata con trinciature e tenuta a prato con escrementi animali. Appena raccolta, l’uva viene pigiata una parte a mano e una parte messa in graspugliatrice (molto lenta) e poi una volta riunita, fatta fermentare in cantina in orci di terracotta per 12-15 giorni, follandola manualmente, specie i primi giorni, almeno 4-5 volte al giorno.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzLWh0WhIA4j6V77-PYDm_OQ0sK4MpU33MRIOQCeqvjv5Eb-9IZa6e1qYDXKfuDTSdosaf-tyaNwFIRMZVIP7Ctl82MUGROW8nZfDdDjY48ImqHFZKEYw-5tAnZ2ZEIy6cafp4muakiaU/s1600/WIN_20151104_125733.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzLWh0WhIA4j6V77-PYDm_OQ0sK4MpU33MRIOQCeqvjv5Eb-9IZa6e1qYDXKfuDTSdosaf-tyaNwFIRMZVIP7Ctl82MUGROW8nZfDdDjY48ImqHFZKEYw-5tAnZ2ZEIy6cafp4muakiaU/s400/WIN_20151104_125733.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La "collina degli orci" presso l'azienda Tarazona di Arezzo</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9hQCg_bsCSKVgU4MKU21MA9kflHKASdWPGdX7nm9wI7fRFSKPm8BY78lu89-Roz0vzesi3_x_dam6_0Hk86Vs3ChyphenhyphenPsRcYeX2qiw0T836wyyNsNQZE14VuUp8EKH3hHLgCxFmbaenslQ/s1600/WIN_20151104_130258.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9hQCg_bsCSKVgU4MKU21MA9kflHKASdWPGdX7nm9wI7fRFSKPm8BY78lu89-Roz0vzesi3_x_dam6_0Hk86Vs3ChyphenhyphenPsRcYeX2qiw0T836wyyNsNQZE14VuUp8EKH3hHLgCxFmbaenslQ/s400/WIN_20151104_130258.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La "collina degli orci" vista dal basso</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioX2T1xpbEbsmYHEFencnCPDNj7xeJDK7I6xB5GRcVoDYjFLIo4p_WxO6jdbo52QhApnkXFb8hLHL-GWk02b6_1NYpsEpQkfCZ-r7-EFjPkVTMkzDuuU4wMaXl3XIvZbKQKte-XQ24Xl8/s1600/PIC_0756.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioX2T1xpbEbsmYHEFencnCPDNj7xeJDK7I6xB5GRcVoDYjFLIo4p_WxO6jdbo52QhApnkXFb8hLHL-GWk02b6_1NYpsEpQkfCZ-r7-EFjPkVTMkzDuuU4wMaXl3XIvZbKQKte-XQ24Xl8/s400/PIC_0756.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Francesco Mondini accanto agli orci interrati.</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Avvenuta la totale trasformazione degli zuccheri in alcool, il mosto viene portato nella collina degli orci, dove sono posizionati sia gli orci coibentati con resine e cere da dove poi uscirà il Nerum, sia gli orci vetrificati da dove uscirà il Nerone (che ho avuto il piacere di assaggiare durante il banchetto magistralmente preparato da Egidio Forasassi).<o:p></o:p></span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9OhyphenhyphenlQ9t8pNCS7T_rp15yWsCXUsP2RYyhsU-TDciF5NmZNpM9__K9O5nAG4QvZadU37liFDxsUEE2ypU7tIuMZffKuxoznk-PrfQyj67ohnyfqdoS3hEeoQL17rnhLQG3gy1p3L0puSI/s1600/WIN_20151104_131447.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9OhyphenhyphenlQ9t8pNCS7T_rp15yWsCXUsP2RYyhsU-TDciF5NmZNpM9__K9O5nAG4QvZadU37liFDxsUEE2ypU7tIuMZffKuxoznk-PrfQyj67ohnyfqdoS3hEeoQL17rnhLQG3gy1p3L0puSI/s400/WIN_20151104_131447.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I vitigni</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il Nerone viene messo sotto terra senza utilizzo di pompe, dove la temperatura costante, la quasi completa assenza di ossigeno, il buio e l’interscambio con la terra lo rendono un vino unico nei colori, nei profumi, nei sapori e nei retrogusti, veramente senza paragoni. Dopo 18 mesi verrà imbottigliato in magnum e tenuto altri 6 mesi in cantina prima di essere messo sul mercato.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj25_XduuXi1c84jklEXqsiA6yIFPMc8jRe9kw07Lnim2l69260hCwMtrtFNAK5pv5huZ1rAL73VnHDsr7tQrb7gzHi9xeXwfhlLcUIOlRIUHb4k5PkiWqb2qm8Fub7P_UoM1nm1JXC5ek/s1600/WIN_20151104_131113.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj25_XduuXi1c84jklEXqsiA6yIFPMc8jRe9kw07Lnim2l69260hCwMtrtFNAK5pv5huZ1rAL73VnHDsr7tQrb7gzHi9xeXwfhlLcUIOlRIUHb4k5PkiWqb2qm8Fub7P_UoM1nm1JXC5ek/s400/WIN_20151104_131113.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Un magnifico panorama del vigneto</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nel novembre 2013, l’<b>Unesco</b> ha dichiarato <b>Intangible Cultural Heritage </b>la <b><a href="http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?RL=00870" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">vinificazione in orci in Georgia</a></b>, uno Paese che vinifica ancora come 5000 anni fa, e pertanto anche l’Azienda Tarazona ha potuto ricevere i permessi per poter commercializzare l’unico vino al mondo fatto con il metodo Mondini, che unisce storia e tecnologia.<o:p></o:p></span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJLZkDe4ljd_hPTNMPUDBQ-3c3hO6XcklKSNRFxGWqMi18ccVG1_qwtu78KrcNnVRt1L37xTLXetoJku8QLUGijaE6yDJcFTZjQFvUExU_N9rq1elaWdGOWioWOPEfVK0DroGa_LDndUA/s1600/WIN_20151104_125203.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJLZkDe4ljd_hPTNMPUDBQ-3c3hO6XcklKSNRFxGWqMi18ccVG1_qwtu78KrcNnVRt1L37xTLXetoJku8QLUGijaE6yDJcFTZjQFvUExU_N9rq1elaWdGOWioWOPEfVK0DroGa_LDndUA/s400/WIN_20151104_125203.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Francesco Mondini videointervistato da Francesca Pontani</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Per illustrare nel modo migliore il progetto Vinum Nerum, ho rivolto alcune domande a Francesco Mondini e a Maurizio Pellegrini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Francesco Mondini, come è nata l’idea di riprodurre il vino etrusco?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Nel 2000 fui invitato ad un convivio etrusco-romano a Populonia da un caro amico che oltre che cucinare suona anche con i Synaulia (www.soundcenter.it). Alla fine della splendida serata con cena e musica nella necropoli, mi avvicinai al mio amico e obbiettai sulla veridicità del vino servito durante il convivio; ne nacque una bella discussione alla fine della quale decisi di dedicare una parte della vinificazione del nostro vino a esperimenti per arrivare a produrre un vino il più possibile simile a quello che bevevano i nostri avi. La totale assenza di aggiunte chimiche portava ad un gran numero di problemi che con il passare degli anni grazie oltre che ai nostri studi anche alla collaborazione con archeologi, dottori in agraria, geologi, enologi sono stati felicemente superati.<o:p></o:p></span></i><br />
<br />
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></i>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvC7iyu4_0gaSqVJROPfThRbArankxKyBgym3fPb1yXhLczmhgAXFcPXgH6oVRPMs43Wc7bAF69ZV9sR1sjXgJ0fmy_HUdJ9UrkGB_YhaifW-5nt67JQ2LsgF2Jp_Y_veZApHBtJnSCQg/s1600/WIN_20151104_132356.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvC7iyu4_0gaSqVJROPfThRbArankxKyBgym3fPb1yXhLczmhgAXFcPXgH6oVRPMs43Wc7bAF69ZV9sR1sjXgJ0fmy_HUdJ9UrkGB_YhaifW-5nt67JQ2LsgF2Jp_Y_veZApHBtJnSCQg/s400/WIN_20151104_132356.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">L'ingresso alla "cantina etrusca"</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Come avviene il processso di vinificazione nelle giare?<o:p></o:p></span></b><br />
<br />
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></b></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Qui in Toscana il vino “Nerum”, dopo essere stato spremuto in cantina, riposa per almeno 1 anno in orci realizzati a mano da mastri cocciai, coibentati a mano con resine e cera, completamente interrati a 3 mt di profondità per poi tornare negli orci in cantina per almeno 6 mesi. Nel 2015, dopo 25 secoli, potremo gustare un vino vinificato con il metodo antico, quindi quello che ad oggi si può supporre si avvicini di più al vino di quell'epoca, di questa zona, sulla base del percorso di archeologia sperimentale da noi effettuato. I sapori e i profumi derivati dall’interscambio con la terra e con la coibentazione lo rendono un vino totalmente unico e la gradazione può arrivare fino a 15 gradi.<o:p></o:p></span></i><br />
<br />
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></i>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkULf2K1v27cNqb-JQs2Si78CedA3LPeuVFw32qeXIoCGMV3asvYvm3B_s_vAT3ZWVVs2A_Qadq5iWpP6A9OtecW_JDqIOz4r6rgXssIjUKUzvDB96sxLzyNazY3knAcPowWh6KOqT5ew/s1600/WIN_20151104_132620.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkULf2K1v27cNqb-JQs2Si78CedA3LPeuVFw32qeXIoCGMV3asvYvm3B_s_vAT3ZWVVs2A_Qadq5iWpP6A9OtecW_JDqIOz4r6rgXssIjUKUzvDB96sxLzyNazY3knAcPowWh6KOqT5ew/s400/WIN_20151104_132620.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I grandi orci per la conservazione del vino.</span></td></tr>
</tbody></table>
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il vino è completamente naturale in quanto non contiene solfiti aggiunti, quanto è difficile ottenere questo risultato?</span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E' molto difficile e dopo anni di aceto, grazie ai vitigni che donano un uva già ben strutturata, grazie alla collaborazione di enologi, geologi e dottori in agraria siamo riusciti con grande igiene in cantina in primis e poi con l'aiuto di azoto e argon che eliminano l'aria e sopratutto i travasi in tempi ridottissimi, ad ottenere un prodotto con solforosa bassissima. La longevità di questo vino la stiamo studiando ma abbiamo campioni di 13 anni rimasti inalterati nel tempo.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il vino prodotto è attualmente un rosso. Avete in programma anche la produzione di un bianco?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Come dicono alcuni archeologi il primo vino è stato il bianco, non so quale sia stato veramente il primo ma quest'anno abbiamo sperimentato il metodo Mondini anche sulle nostre uve bianche. Vista l'annata fantastica, un mix di albana, trebbiano e malvasia ed un vitigno sconosciuto porteranno nel 2017 ad assaporare il nostro primo vino bianco, sperimentato già nel 2003 e nel 2005.<o:p></o:p></span></i><br />
<br />
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></i>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMfnBkirRMbIT1kjXgy_WUQVHPVNJuQtrt7mKKukZagbrH7pmNo9MfVMl0waWojTjRSEe5yje0sitkxV2hxRMqzHaa90EuYw0QAJcpIpWFEQKG_RHrf2PTbqylIoS9qRreHmqqEjFp5QQ/s1600/WIN_20151104_132627.JPG" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMfnBkirRMbIT1kjXgy_WUQVHPVNJuQtrt7mKKukZagbrH7pmNo9MfVMl0waWojTjRSEe5yje0sitkxV2hxRMqzHaa90EuYw0QAJcpIpWFEQKG_RHrf2PTbqylIoS9qRreHmqqEjFp5QQ/s400/WIN_20151104_132627.JPG" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">L'interno della "cantina etrusca"</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I vitigni sono quelli di suo nonno e risalgono quindi circa a 80 anni fa. E’ previsto per il futuro un’ulteriore fase del progetto che preveda anche l'utilizzo di vitigni più antichi?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Siamo in una costante fase di ricerca con archeologi come Maurizio Pellegrini ed anche con la comunità montana e l'istituto per la selvicoltura di vitigni antichi. Poiché i pochi esperimenti fatti non sono in vendita, per ora cerchiamo di apprendere i modi di riproduzione ed i vari innesti usati. Siamo in contatto anche con due aziende che in maremma producono l'ansonica o insulia che è un vitigno addirittura portato dai greci. Pensiamo il prossimo anno di usarla e fare un esperimento al posto della nostra bianca locale. L'obbiettivo sarà riprodurre il Nerum anche con vitigni antichi.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quali saranno i canali per la distribuzione commerciale del vino? Dove si potra' reperire?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ci stiamo preparando alla prima uscita, per cui tanta curiosità specialmente dall'estero con contatti dal Giappone dall'Inghilterra, da Singapore, dalla Germania e tanti altri posti, stiamo valutando tutte le richieste che ci arrivano. Noi abbiamo solo 170 Anfore di Nerum e circa 150 magum di Nerone, per cui visto la modesta quantità per noi sarebbe un grande onore partire con vendite alle aste dirette a collezionisti o amatori non solo del vino ma anche della storia che il vino ci tramanda. Siamo stati contattati anche da un distributore locale per il vino Nerone, ma comunque per ora si può reperirlo direttamente in azienda.<o:p></o:p></span></i><br />
<br />
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></i>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD8s2xdP7R9IBkUokkLPM9oUKedP0Lwbg0cquW2yBN3HRxA14nW6f2rELOafG1wbL-JgJ3goozQhK_qlbl75Blgtx9MQZ_OXzV-waEXlH2mog1iQLvLexwBWaS3BVatDZH0yLa1rchQHc/s1600/2014-09-03-504.jpg" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD8s2xdP7R9IBkUokkLPM9oUKedP0Lwbg0cquW2yBN3HRxA14nW6f2rELOafG1wbL-JgJ3goozQhK_qlbl75Blgtx9MQZ_OXzV-waEXlH2mog1iQLvLexwBWaS3BVatDZH0yLa1rchQHc/s400/2014-09-03-504.jpg" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La sigillatura dell'orcio </span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Maurizio Pellegrini, a che epoca risalgono le prime tracce della produzione del vino in Italia?<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Negli ultimi anni le ricerche nel campo della paleobotanica sono effettivamente aumentate e rincorrerle, anche per i diretti interessati, è abbastanza complesso.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La cultura classica da sempre ha attribuito ai Fenici, che colonizzarono l'Italia attorno all'800 a.C., e successivamente a Greci e Romani, il merito di aver introdotto la vite domestica nel Mediterraneo occidentale e la recente scoperta di un vitigno coltivato circa tremila anni fa (1300 - 1100 a. C.) dalla civiltà Nuragica finalmente contraddice con valide prove tale teoria. Infatti presso un nuraghe nelle vicinanze di Cabras, presso Oristano, sono stati scoperti alcuni semi di vitigni di vite domestica probabilmente di origine locale o, forse, importata più anticamente. A suffragio di questa ipotesi, il gruppo di ricerca sta raccogliendo materiali in tutto il Mediterraneo cercando tracce per verificare possibili "parentele" tra le diverse specie di vitigni. I semi, di vernaccia e malvasia ritrovati in un "pozzo dispensa", sono stati datati con l'esame del carbonio 14 dagli studiosi dell'equipe archeobotanica del Centro Conservazione Biodiversità dell'Università di Cagliari e fanno ritenere che la coltura della vite nell'Isola fosse conosciuta sin dall'età del bronzo. Grazie alla prova del Carbonio 14 i semi sono stati datati intorno a 3000 anni fa, età del bronzo medio e periodo di massimo splendore della civiltà Nuragica".<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Invece alcune tracce di Vitis sylvestris, con forme di embrionale coltivazione, sono stati trovate anche nei siti della "Marmotta" sul lago di Bracciano datate fra il 5750 e il 5260 a.C. e di Sammardenchia-Cûeis, in provincia di Udine, un sito datato tra il 5600 e il 4500 a.C. circa.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Altri resti di vite selvatica sono stati rinvenuti nei siti di Piancada (Udine) e Lugo di Romagna (Ravenna), entrambi risalenti al Neolitico antico.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Nella direzione di una origine indigena della viticoltura in Italia vanno anche le ricerche praticate nell'ambito del "Progetto Vinum" mediante lo studio degli aspetti legati all’origine e all’evoluzione della viticoltura, al processo di produzione del vino nell’antichità e con le analisi dei genotipi delle viti autoctone campionate in prossimità dei siti etruschi e romani.</i> <o:p></o:p></span><br />
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i><br /></i></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 4px; position: relative; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXtP-UWOnNMNw5oWTniSephGCIqpEp1dnQfmFBMLp2x8GriqUmnWTM4huafXOX3J1Kfe_bdgzHSifaabDQ3MZrqVtNGSOyrIIf3SdF8m2Fo4mVieiy04Ie2SXwdRvw4u4cA0UyUiKCPzs/s1600/20151104_165344.jpg" imageanchor="1" sl-processed="1" style="color: #609643; margin-left: auto; margin-right: auto; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXtP-UWOnNMNw5oWTniSephGCIqpEp1dnQfmFBMLp2x8GriqUmnWTM4huafXOX3J1Kfe_bdgzHSifaabDQ3MZrqVtNGSOyrIIf3SdF8m2Fo4mVieiy04Ie2SXwdRvw4u4cA0UyUiKCPzs/s400/20151104_165344.jpg" style="background: transparent; border-radius: 0px; border: 1px solid transparent; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 0px; padding: 8px; position: relative;" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 10.4px;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La preziosa anforetta del Nerum</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La sperimentazione condotta dall’Azienda Tarazona di Francesco Mondini è un interessante esempio di connessione tra nuove forme di imprenditoria e cultura. Quali potrebbero essere gli sviluppi futuri? Penso, per esempio, al turismo culturale o alla possibilità di realizzare esperienze didattiche all’interno dell’azienda.<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>L'esperienza portata avanti dall’Azienda Tarazona apre veramente nuove prospettive; per prima cosa la vinificazione praticata dagli amici Francesco Mondini ed Egidio Forasassi demitizza finalmente la convinzione comune che il cibo dell'antichità non possa essere gradito anche ai giorni nostri. Effettivamente gran parte del vino antico aveva una gradazione alquanto elevata, questo perché in questo modo poteva essere conservato più a lungo e per questo motivo doveva essere diluito ed aromatizzato. Ma, sono certo, che in condizioni ottimali e sempre legate al ceto, il vino doveva essere anche molto buono. Quindi bere oggi un vino che si avvicini alla vinificazione antica ma che abbia anche un gusto "moderno" non può che essere considerato un azione culturale ed avvicinarci di più alla nostra storia come apprezzare un affresco in un sito o un antico vaso nella vetrina di un museo. Un futuro sviluppo può essere senz'altro quello del turismo culturale da effettuarsi nelle aziende che seguiranno questo impulso ed esperienze didattiche accompagneranno indubbiamente questa nuova prospettiva imprenditoriale.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I musei, le aree archeologiche, le istituzioni culturali che sono interessate alla realizzazione di eventi con Synaulia e con l’Azienda Agricola Tarazona possono utilizzare i seguenti contatti:</span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><a href="mailto:info@rasennaintuscany.com" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">info@rasennaintuscany.com</a>, <a href="mailto:synaulia@soundcenter.it" sl-processed="1" style="color: #609643; text-decoration: none;" target="_blank">synaulia@soundcenter.it</a>.</span></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-43650066176954068862015-09-28T21:07:00.000+02:002015-09-29T09:17:22.912+02:00Come difendere il patrimonio dell’umanità?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h4 style="text-align: justify;">
Il convegno di European Museum Forum presso l'EXPO di Milano il prossimo 4 ottobre</h4>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcypdL6bdqyvOEh7Yq-ab5SikAUjszDt-UhJ6T18CS0jSxdwn2aXfS3Jbl8s30JHaSpVjBT879ZNN6btlV6st-tlKw0NQHm5zBMx171Fl5As3pT_8TX_YOGVhw22R5UbamYULLoDLfCbVC/s1600/European_Museum_Forum_logo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcypdL6bdqyvOEh7Yq-ab5SikAUjszDt-UhJ6T18CS0jSxdwn2aXfS3Jbl8s30JHaSpVjBT879ZNN6btlV6st-tlKw0NQHm5zBMx171Fl5As3pT_8TX_YOGVhw22R5UbamYULLoDLfCbVC/s320/European_Museum_Forum_logo.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Domenica 4 ottobre, ore 14, presso
l’<b>EXPO di Milano</b>, <a href="http://cascina.fondazionetriulza.org/it/" target="_blank">Cascina Triulza</a>, sala conferenze 100, si svolgerà il convegno
“<b>Come difendere il patrimonio dell’umanità?</b>”, organizzato da <b><a href="http://www.europeanmuseumforum.info/" target="_blank">European Museum Forum</a></b> e promosso dall’on. <b>Roberto Rampi</b>, VII Commissione Cultura alla Camera.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il convegno si propone di
promuovere la discussione su come fermare le distruzioni del patrimonio
culturale dell’umanità, iniziando con il quantificare il giro d’affari mosso
dal mercato illecito dei reperti trafugati e cercando di definire linee da
adottare nelle politiche nazionali e comunitarie.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I punti che si analizzeranno
saranno i seguenti:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
• il
rafforzamento della lotta al traffico illegale di reperti archeologici che sono
patrimonio storico di tutta la nostra civiltà<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
• la
ricerca di strumenti di conoscenza e approfondimento di un tema delicato e
spesso sottovalutato e per sensibilizzare il tessuto sociale alla tutela del
patrimonio artistico – culturale<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
• la
promozione e la valorizzazione di luoghi preziosi per la nostra memoria storica
ed opere scarsamente accessibili al pubblico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il convegno prevede la
partecipazione di 4/5 relatori più una tavola rotonda finale in cui si
identifichino possibili linee di politiche di contrasto e si evidenzi il ruolo
fondamentale della valorizzazione per la tutela.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il convegno è indirizzato a tutti
i cittadini che riconoscono nei beni archeologici una parte preziosa del nostro
patrimonio storico, con una particolare attenzione agli addetti ai lavori. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I relatori:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>on. Roberto Rampi</b>, Commissione
Cultura Camera dei Deputati<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Avv. Manlio Frigo</b> - membro del
Committee on Cultural Heritage Law dell’International Law Association, esperto
consulente della Commissione dell’Unione europea, Unesco e Unidroit<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Dott. Samer Abdel Ghafour</b>,
archeologo siriano, Fondatore del network Archaeology in
Syria <a href="http://ainsyria.net/">http://ainsyria.net/</a> <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Sen. Adele Gambaro</b>, Commissione Cultura del Consiglio d’Europa<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Modera l’incontro la <b>Dott.ssa
Maria Cristina Vannini</b>, European Museum Forum<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Su Twitter e sugli altri social seguite l’hashtag <b>#cultureforpeace </b>e condividete la vostra opinione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u>Per ulteriori approfondimenti:</u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><u><br /></u></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<u><a href="http://cascina.fondazionetriulza.org/it/initiative/come-difendere-il-patrimonio-dellumanita/5822/">http://cascina.fondazionetriulza.org/it/initiative/come-difendere-il-patrimonio-dellumanita/5822/</a></u></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="http://cascina.fondazionetriulza.org/en/initiative/how-to-defend-the-heritage-of-humanity/5822/">http://cascina.fondazionetriulza.org/en/initiative/how-to-defend-the-heritage-of-humanity/5822/</a><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUBhF1IZ_bnqFdz-ENWRj1HwaVaOdV9pU0LBMxItMbmPCHscceJSjO6XwGEvqzexwW8XJOA3vJkk2hzP7N4EzM3qjX2kGXv3e_ZERO3VQd0i9CQ9N9YmXgRUN2zqKlrHBBnHWXQb7hmumG/s1600/12033017_10156041556225109_5183996588783261868_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="141" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUBhF1IZ_bnqFdz-ENWRj1HwaVaOdV9pU0LBMxItMbmPCHscceJSjO6XwGEvqzexwW8XJOA3vJkk2hzP7N4EzM3qjX2kGXv3e_ZERO3VQd0i9CQ9N9YmXgRUN2zqKlrHBBnHWXQb7hmumG/s400/12033017_10156041556225109_5183996588783261868_n.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white;"><span data-reactid=".2w.1:$mid=11443472966684=216baf7c7b000cf1d92.2:0.0.0.0.0.0.$text0/=1$text0/=010" style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17.0667px; text-align: left; white-space: pre-wrap;">copyright<a href="http://ainsyria.net/" target="_blank"> </a></span><a href="http://ainsyria.net/" target="_blank"><span style="color: #3b5998; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: xx-small;"><span style="cursor: pointer; line-height: 17.0667px; text-align: left; white-space: pre-wrap;">http://ainsyria.net/</span></span><span data-reactid=".2w.1:$mid=11443472966684=216baf7c7b000cf1d92.2:0.0.0.0.0.0.$end/=1$text0/=010" style="color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17.0667px; text-align: left; white-space: pre-wrap;"> </span></a></span><span data-reactid=".2w.1:$mid=11443472966684=216baf7c7b000cf1d92.2:0.0.0.0.0.0.$end/=1$text0/=010" style="background-color: #f6f7f8; color: #373e4d; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 17.0667px; text-align: left; white-space: pre-wrap;">
</span></td></tr>
</tbody></table>
Grazie a Cristina Maranesi per le informazioni che mi ha cortesemente inviato.</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-62300551935163522952015-09-27T14:22:00.001+02:002015-09-27T14:34:33.793+02:00Un ricordo e un ringraziamento<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<b>Ringrazio chi finora ha gradito il manuale "Comunicare l'Archeologia. Metodo ed esperienze", messo a disposizione gratuitamente da alcuni giorni su questo blog </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeVjPB_6VPKF_cJzLkLXej8YPEpNfH4HxoSzP4Uo0IVygrIb3Ole3fA8H0CvgIEFZNEnpjIWWQvLxajjOURBON4GDLnW8PWhM3blEJojR5a_Me98Yj9kBmaygtTuaYMPTqNkSz2ULz6ThA/s1600/selection-page-001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeVjPB_6VPKF_cJzLkLXej8YPEpNfH4HxoSzP4Uo0IVygrIb3Ole3fA8H0CvgIEFZNEnpjIWWQvLxajjOURBON4GDLnW8PWhM3blEJojR5a_Me98Yj9kBmaygtTuaYMPTqNkSz2ULz6ThA/s320/selection-page-001.jpg" width="225" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono molto soddisfatta dei risultati che ha ottenuto in pochi giorni il manuale "<b><a href="http://www.joomag.com/magazine/comunicare-larcheologia-metodo-ed-esperienze/0955569001443042459?short" target="_blank">Comunicare l'archeologia. Metodo ed esperienze</a></b>", realizzato ormai 8 anni fa con i partecipanti al Corso di Giornalismo e Comunicazione archeologica che organizzai a Roma, presso l'Hotel Globus, tra l'ottobre del 2007 e il marzo del 2008. Il corso ebbe una durata di settantaquattro ore di formazione teorica ed esercitazioni pratiche, distribuite nell'arco di tre settimane. </div>
<div style="text-align: justify;">
Fu un'esperienza che ricordo ancora con molto piacere e che penso ci abbia arricchito, sia dal punto di vista professionale che da quello umano, perché si sono formate amicizie che tuttora perdurano sia con alcuni docenti che con alcuni partecipanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo il corso, con un gruppo di partecipanti decidemmo di realizzare questo volumetto che negli anni scorsi era passato un po' inosservato, confuso tra le pagine di questo blog. </div>
<div style="text-align: justify;">
Pochi giorni fa ho pensato di creare una pubblicazione in pdf, mettendola a disposizione sulla piattaforma <b><a href="http://www.joomag.com/magazine/comunicare-larcheologia-metodo-ed-esperienze/0955569001443042459?short" target="_blank">Joomag</a> </b>e poi rilanciandola sui social; subito sono state registrate ben 611 visualizzazioni su Joomag, su Facebook il post ha raggiunto 11.756 persone, ha ricevuto 54 like ed è stato condiviso 107 volte. Evidentemente si tratta di un tema di cui si sente molto il bisogno di approfondimento e di discussione. Felice di aver dato qualche indicazione con l'aiuto dei colleghi che ho ricordato nella premessa e che desidero citare anche in questo post: Stefania D'Agostino, Astrid D'Eredità, Irene Fusco, Almalinda Giacummo, Massimo Lucano, Gigliola Raffa e Maria Stornaiuolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un lavoro che non ha assolutamente la pretesa di essere una ricerca esaustiva, ma piuttosto una breve introduzione al tema della comunicazione e della scrittura giornalistica in ambito archeologico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nonostante siano passati già degli anni, colgo l'occasione di questa pubblicazione web per ringraziare nuovamente tutti i docenti che hanno svolto le lezioni di quel corso e che per tre settimane hanno catturato tutta la nostra attenzione trasmettendoci non solo delle nozioni ma raccontandoci anche le proprie esperienze professionali, soprattutto quando ad insegnare erano i professionisti della carta stampata e delle televisione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per alcuni docenti, essendo trascorso del tempo, potrebbe essere cambiato l'ambito professionale che qui riporto accanto ai nomi, ma faccio riferimento all'attività da essi svolta nel 2007/2008, come riportato nel programma ufficiale, per cui mi si perdoni se nel frattempo ci sono stati dei cambiamenti:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vincenza Del Marco, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Roma “La Sapienza”; Laura Di Nitto, Children Programmes, Media Education Project, International Relations, Rai Tre; Sandra Federici, Presidente dell’Associazione Africa e Mediterraneo e Direttore della Rivista Africa e Mediterraneo; Marco Ferrazzoli, Capo dell’Ufficio Stampa del CNR; Fabio Isman, giornalista e scrittore; Pina Lalli, Insegnamento di Etnografia dei Media, Dip. di Discipline della Comunicazione, Università di Bologna; Andrea Marchesini Reggiani, Presidente della Cooperativa Lai-momo, editrice della rivista Africa e Mediterraneo, Manager delle pubbliche relazioni per la rivista Le Courrier; Maurizio Pellegrini, funzionario archeologo della Soprintendenza per il Lazio e l'Etruria Meridionale, responsabile del Laboratorio didattica e promozione visuale; Isabella Pezzini, Insegnamento di Semiotica dei Consumi, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Roma “La Sapienza”;</div>
<div style="text-align: justify;">
Claudia Polo, Laboratorio di Scrittura e Cultura della Comunicazione, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Roma “La Sapienza”; Piero Pruneti, Direttore della Rivista “Archeologia Viva”, Firenze; Giorgio Salvatori, Redazione Cultura, TG2, RAI; Mario Serra, Direttore di “Archeo News”, Mensile di Informazione economica per l’Archeologia e i Beni Culturali; Cinzia Terlizzi, Redazione Cultura, TG 2, RAI.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-61697333767699471672015-09-25T13:56:00.000+02:002015-09-25T13:56:33.487+02:00Al via la XXVI Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0yyN0QYkS_YTnWVuQlF2ftxXKej17WpV7KZvHgHBToTFywDS0pUn7Ja3RunlvwvFeJ_-N8U3y8wSA1T8nf9RaGVWxBoF0Q74kEq0uE3Cx2_g1coP5DD82VUYqqyNTBm_JS6CAzv_KVN4T/s1600/12038975_1061548423870071_9177038063245423784_o+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0yyN0QYkS_YTnWVuQlF2ftxXKej17WpV7KZvHgHBToTFywDS0pUn7Ja3RunlvwvFeJ_-N8U3y8wSA1T8nf9RaGVWxBoF0Q74kEq0uE3Cx2_g1coP5DD82VUYqqyNTBm_JS6CAzv_KVN4T/s400/12038975_1061548423870071_9177038063245423784_o+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si svolgerà a Rovereto, dal 6 al 10 ottobre 2015, la XXVI Rassegna Internazionale del
Cinema Archeologico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’iniziativa nasce nell'aprile del 1990 a Rovereto,
nell'ambito del convegno "Paolo Orsi e l'archeologia del '900", con
l'intento di raggiungere e sensibilizzare il grande pubblico sui temi della
ricerca archeologica e della tutela del patrimonio culturale. La manifestazione
è organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, istituzione in cui si
sono formati alcuni tra i più importanti archeologi italiani, come Paolo Orsi e
Federico Halbherr, vissuti a cavallo di due secoli , l '800 e il '900. Il
partner principale della Rassegna è il periodico "Archeologia Viva"
di Firenze, la rivista di archeologia più diffusa in Italia. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il programma di proiezioni di Rovereto si svolge annualmente
nelle prime settimane di ottobre e possono partecipare opere cinematografiche
nel settore della ricerca archeologica, storica, paleontologica, antropologica
e comunque aventi come scopo la tutela e la valorizzazione dei beni culturali.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ogni anno vengono proiettati in media dai 60 ai 70 filmati e
attraverso il voto del pubblico viene attribuito il premio "Città di
Rovereto - Archeologia Viva"; ogni due anni inoltre una giuria
internazionale attribuisce il Premio "Paolo Orsi" al film giudicato
migliore entro una selezione di opere cinematografiche. La selezione è tematica
e attiene le opere di recente produzione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La conoscenza in campo archeologico viene approfondita
tramite molteplici incontri e conversazioni con i diretti protagonisti della
ricerca e i responsabili della conservazione e della tutela, archeologi e
scienziati provenienti da tutto il mondo. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La Rassegna , in team con "Archeologia Viva",
promuove tutti gli anni una rete diffusa di manifestazioni cinematografiche su
temi specifici della ricerca archeologica. Queste manifestazioni si svolgono in
Italia e all'estero in collaborazione con Enti e Istituzioni scientifiche e
Musei. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A partire dal 1990 la Rassegna è diretta da Dario Di Blasi,
Conservatore Onorario presso il Museo Civico di Rovereto.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Contatti:</b><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Museo Civico <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Borgo Santa Caterina, 43 <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I-38068 Rovereto (Trento)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
tel +39 0464 452820 (numero diretto)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
fax +39 0464 439487<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dario Di Blasi<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Conservatore onorario e direttore della Rassegna<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
e-mail diblasidariofondazioneMCR.it<o:p></o:p></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-22833265785740509762015-09-21T09:55:00.000+02:002015-09-21T09:55:13.197+02:00Gossip Antica Roma<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOq66Ng9I_d7IwVsx6pDlNiaaoot5UtZkY8HctxfoKuYxygzpgAXeDWNdUnCNrCYZHnNzdnQ5YvZsGAigDrGECWfpO-W4LunAN7CQj9DOSX1_aB6ud2qrKfVIA0KtYYCpj0U1z1FseD6sj/s1600/12043209_1067126353319828_4096972081698978904_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOq66Ng9I_d7IwVsx6pDlNiaaoot5UtZkY8HctxfoKuYxygzpgAXeDWNdUnCNrCYZHnNzdnQ5YvZsGAigDrGECWfpO-W4LunAN7CQj9DOSX1_aB6ud2qrKfVIA0KtYYCpj0U1z1FseD6sj/s640/12043209_1067126353319828_4096972081698978904_n.jpg" width="452" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Tratto da un <b><a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1067126353319828&set=gm.1117142258315569&type=1" target="_blank">post</a></b> su Facebook di J. R. Cutrìn</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-49298472570889518922015-09-20T15:26:00.001+02:002015-09-20T15:26:07.732+02:00Shopping preistorico<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBG4hig6rcraHsx1OFUiT7k9ffcq-ba5h2zuZ6kjQx_AWRbTHn_JE4vZXeWzBgGGzKB5HYEA2Nt-yaeN-QYHk5LgIdP6Hi_XEbdEuDMmGdGbJJuEnLLMwzepcaWsxWn7ZwgYkOpAA1w6iS/s1600/shopping-cart.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBG4hig6rcraHsx1OFUiT7k9ffcq-ba5h2zuZ6kjQx_AWRbTHn_JE4vZXeWzBgGGzKB5HYEA2Nt-yaeN-QYHk5LgIdP6Hi_XEbdEuDMmGdGbJJuEnLLMwzepcaWsxWn7ZwgYkOpAA1w6iS/s400/shopping-cart.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Immagine tratta dal blog <b><a href="https://theosophical.wordpress.com/2011/09/25/biblical-archaeology-humor-iii/" target="_blank">Theo-sophical Ruminations</a></b></div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-62406530126420068562015-09-19T21:58:00.001+02:002015-09-19T22:09:37.738+02:00New York, anno 5014<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkg8wFposMxqNyqTz2N2FRIflC87hBSXaNJ-qXiQBr8NTyaaCtiVbAQ6uUxc0eh_cXSOyUJXs-keI6DLcC5cLcHonqvJy6vJCB5iiWxc457zr6YP3G8PYJnyUy-5YvB1HNsENgq151fToF/s1600/nyc-5014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkg8wFposMxqNyqTz2N2FRIflC87hBSXaNJ-qXiQBr8NTyaaCtiVbAQ6uUxc0eh_cXSOyUJXs-keI6DLcC5cLcHonqvJy6vJCB5iiWxc457zr6YP3G8PYJnyUy-5YvB1HNsENgq151fToF/s400/nyc-5014.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #757575; font-family: OpenSans, Arial, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 15px; text-align: start;">Background: (Bertrand B/iStock/Thinkstock) Right: (Shutterstock*)</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Che cosa penseranno di noi gli
archeologi del futuro? Proviamo a immaginarlo con l’archeologo svedese <b>Cornelius
Holtorf</b>, autore dei volumi “From Stonehenge to Las Vegas: archaeology as
popular culture” e “Archaeology is a brand!: the meaning of archaeology in
contemporary popular culture”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Immaginate di essere nel 5014 e che
gli archeologi stiano studiando la grande civiltà “antica” di New York City.
Cosa potrebbero trovare? Quali conclusioni potrebbero ipotizzare sulla società
di oggi da quello che hanno ritrovato? E se dovessero ricostruire la nostra
civiltà basandosi sulle etichette delle banane? </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ecco la divertente intervista
riportata da <b><a href="http://www.theepochtimes.com/n3/1131558-what-might-archaeologists-of-the-future-think-about-us-professor-holtorf-imagines/" target="_blank">Epoch Times</a></b>. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Quali materiali ci si può aspettare di trovare? (Per esempio, gli
archeologi di oggi recuperano oggetti in pietra e metallo, ma i materiali più
fragili hanno meno probabilità di resistere al tempo. Le materie sintetiche da
noi utilizzate potranno durare per millenni? Sono meno durevoli?)<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Holtorf: Nel 5014 gli archeologi incontreranno uno spesso strato di macerie
accumulatosi nel corso di 3000 anni, tra cui pezzi di metallo, pietra e
plastica. Alcune parti saranno rimaste inglobate nei terreni argillosi; ciò
potrebbe aver preservato i materiali organici. Tra i reperti più interessanti che
potranno essere recuperati ci saranno, per esempio, le bucce di banana, alcune
delle quali presenteranno ancora resti di piccole etichette di carta stampata
come questi:<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB0Sq4H5gL_FuMhftM4VJBplo9ldFP7MK-q4nhpCa7smMRVk-JKZ84si-3S1-ETTL-FDiXmqD-s9dfYWGk1V5k9U5plNF3QCvME29xEcY83_kacSVb-WKaK9GaOizEaO6NE2L3XL-zkVPS/s1600/banana-stickers-480x409.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="340" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB0Sq4H5gL_FuMhftM4VJBplo9ldFP7MK-q4nhpCa7smMRVk-JKZ84si-3S1-ETTL-FDiXmqD-s9dfYWGk1V5k9U5plNF3QCvME29xEcY83_kacSVb-WKaK9GaOizEaO6NE2L3XL-zkVPS/s400/banana-stickers-480x409.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; line-height: 18px; text-align: left;">Top left: </span><a href="https://www.flickr.com/photos/39160147@N03/9575636914/%20" style="background-color: white; border: 0px; color: #c51d1d; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; font-stretch: inherit; line-height: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">(Jeepers Media/Flickr)</a><span style="background-color: white; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; line-height: 18px; text-align: left;"> Top right: </span><a href="https://www.flickr.com/photos/87316606@N00/7165475806/" style="background-color: white; border: 0px; color: #c51d1d; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; font-stretch: inherit; line-height: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">(Dave Crosby/Flickr)</a><span style="background-color: white; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; line-height: 18px; text-align: left;"> Bottom left: </span><a href="https://www.flickr.com/photos/35034355962@N01/23121293/" style="background-color: white; border: 0px; color: #c51d1d; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; font-stretch: inherit; line-height: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">(Jennie Faber/Flickr)</a><span style="background-color: white; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; line-height: 18px; text-align: left;">Bottom center: </span><a href="https://www.flickr.com/photos/93288376@N00/5201552503/" style="background-color: white; border: 0px; color: #c51d1d; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; font-stretch: inherit; line-height: 18px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">(Se Mo/Flickr)</a><span style="background-color: white; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif; font-size: 11px; line-height: 18px; text-align: left;"> Bottom right: (Christopher Furlong/Getty Images)</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Epoch Times: Quali oggetti forniranno i maggiori indizi per capire come
funzionano i nostri sistemi politici? Che cosa potranno dedurre gli archeologi (correttamente
o meno) dall’osservazione di questi oggetti?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Holtorf: Probabilmente dalle etichette che ho citato gli archeologi
potranno dedurre che vi sono scritti i nomi di alcuni dei paesi più importanti
del 21 ° secolo (Colombia, Ecuador, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Panama),
oltre ai titoli e agli organismi politici (consul, control union) e,
soprattutto, i nomi di alcuni leader politici: Dole, Oncle Tuca, Del Monte. Gli archeologi, quindi,
giungeranno alla conclusione che le banane nel 2015 erano uno status symbol. Ipotizzeranno
anche che le persone che ricoprivano le cariche più alte dello Stato usavano
tenere sempre una banana in mano durante le cerimonie ufficiali.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Quali oggetti offriranno maggiori indizi utili per capire la nostra
cultura? Che cosa potranno ipotizzare gli archeologi dallo studio di questi
oggetti?<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Holtorf: Le etichette delle banane indicheranno agli archeologi anche i
valori culturali della nostra epoca (amichevole, biologico, naturalmente buono,
originale), le distinzioni sociali (premio, selezione, oro). Ritroveranno anche
un’etichetta con il nome di un popolare software menzionato su altri oggetti
già rinvenuti (Excel). In un'altra etichetta riterranno di aver individuato il titolo
di una canzone molto nota nella nostra epoca (Chiquitita), anche se alcuni archeologi
discuteranno a lungo se la differenza di ortografia possa essere significativa.
Quindi, nel complesso, gli archeologi avranno una buona immagine di ciò che
poteva essere la vita nel 21 ° secolo.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Quali lacune resteranno a causa della natura digitale della nostra
società? (gli archeologi di oggi trovano documenti sotto forma di tavole di
pietra, pergamene, eccetera, mentre gran parte delle nostre informazioni sono
memorizzate nei server elettronici).<o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Holtorf: No, al contrario. Nell'anno 5014 si ritroveranno molti
messaggi di posta elettronica ricevuti e stampati, conservati in vasti archivi
cartacei (anche se alcune parti saranno mal conservate). Il 21° secolo sarà
conosciuto come l'Era dell'Informazione, dato che si disporrà di così tante
informazioni su di essa.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Quali metodi si utilizzeranno per datare tali oggetti? <o:p></o:p></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Holtorf: Ci saranno vari metodi derivanti dalle scienze naturali. Un
gruppo di archeologi sarà pioniere di un nuovo metodo di datazione di questi piccoli
manufatti in base al loro gusto. La validità del metodo non verrà completamente
accettata e dovranno essere compiuti ulteriori test.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Quale sarà la più grande sfida per capire come viviamo? Ci sarà qualcosa
che continuerà ad apparire misterioso agli occhi degli archeologi del futuro?<o:p></o:p></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Holtorf: La più grande sfida per gli archeologi del 5014 sarà cercare
di capire quale carica politica rivestisse Onkel Tuca per esercitare una tale,
vasta influenza politica. Qualche giovane archeologo più temerario si chiederà
se Onkel Tuca sia davvero esistito o se non sia stato, piuttosto, una sorta di copertura
per qualcun altro (Dole?).<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2mSaP1WUcj6927kNF871W6CLhFQDCdoyQAPQga7AuduOTzKibvHTQnbrkcxUupI6EJPlvuCI4sWdE_TlLfUDLa2ZiG3JZc-51eF6kpgUbuZlOdUUxW1AHpEuGL2iLJcEYJQAwD11-QFSu/s1600/Onkel-Tuca-480x517.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2mSaP1WUcj6927kNF871W6CLhFQDCdoyQAPQga7AuduOTzKibvHTQnbrkcxUupI6EJPlvuCI4sWdE_TlLfUDLa2ZiG3JZc-51eF6kpgUbuZlOdUUxW1AHpEuGL2iLJcEYJQAwD11-QFSu/s320/Onkel-Tuca-480x517.jpg" width="296" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-12086314558742315222015-09-19T19:24:00.000+02:002015-09-19T19:24:36.288+02:00MODI DI TRASMETTERE NOTIZIE NELL'ANTICHITA'<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif; text-align: justify;">
<span class="titolo9"><b><strong></strong></b></span><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"></span>E' insito nell'uomo ricercare notizie giuste in modi diversi. Nel corso dei secoli le notizie sono state trasmesse in vari modi. Cosi', un segno inciso o dipinto sul tronco di un albero o sulla superficie di una roccia avvertiva e informava l'uomo primitivo della presenza di un nemico oppure del passaggio di una preda.<br />
Ci sono anche altri mezzi visivi (come il fuoco o il fumo) oppure uditivi (come il suono del tamburo), attraverso i quali la gente riceveva notizie. Anzi, alcuni di questi furono utilizzati per un lungo periodo di tempo. Cosi', per esempio, gli imperatori bizantini installarono un sistema di fari dalle frontiere dell'impero fino a Constantinopoli che, tramite il contatto visivo fra di loro, avvisavano ogni volta che truppe nemiche invadevano il loro paese. Quando le condizioni del tempo erano buone, la notizia dell'invasione giungeva alla capitale entro un tempo molto breve.<br />
Vale la pena ricordare che alcuni di quei mezzi primitivi continuano ad essere usati, certamente solo per tradizione, anche oggi, nell'epoca dei cellulari e di Internet. Durante le sedute per l'elezione del nuovo Papa, per esempio, una fumata bianca o nera appare dagli appartamenti del Vaticano e informa la folla riunita in piazza San Pietro dell'avvenuta elezione oppure della mancata elezione del nuovo Papa.<br />
<br />
Tutti i metodi sopramenzionati, usati per la trasmissione delle notizie, non offrivano la sicurezza data dall'uomo stesso quando si impegna a trasmettere in prima persona la notizia. Questo vale anche ai nostri giorni. Il ruolo dell'uomo come messaggero é antico. Ricordiamoci dell'oplite ateniese che copri' la distanza da Maratona fino ad Atene, correndo, per annunciare agli ateniesi la vittoria contro le truppe persiane a Maratona, nel 490 a.C.<br />
<br />
Inoltre, quando l'uomo iniziò ad usare animali addomesticati, come per esempio i cavalli o altri mezzi di trasporto piu' veloci, i tempi di trasmissione delle notizie furono notevolmente abbreviati per arrivare fino ad oggi, alla diffusione delle notizie in tempi incredibili con il supporto della tecnologia elettronica.<br />
<br />
Comunque, una tappa importante per la diffusione delle notizie fu l'invenzione della scrittura che costitui' il presupposto per la successiva creazione dei giornali. I giornali non erano sconosciuti neppure nell'antica Grecia, pero' non avevano niente a che vedere con la carta stampata a cui oggi siamo abituati. Si trattava, solitamente, di memorandum militari, cioé di “un rapporto dei fatti del giorno”.<br />
Famosi furono i “giornali del re” di Alessandro Magno, dove furono registrate quotidianamente le attivita' del grande generale.<br />
<br />
Piu' simile al giornale di oggi fu un tipo di diario dove venivano registrati gli avvenimenti piu' importanti del giorno. I romani furono forse i primi a comprendere l'utilita` di tale diario.<br />
Gli avvenimenti piu' significativi, datati, venivano scritti su cartelli bianchi che erano esposti in luoghi pubblici in modo che fossero accessibili alla gente. Si tratta degli “Annales maximi”, i quali, con il passare degli anni, furono raccolti in decine di volumi.<br />
<br />
Senza dubbio, molto piu' vicino ai giornali di oggi furono gli Acta Senatus, cioe' i fatti del Senato Romano e gli Acta Populi (Romani) – fatti quotidiani del popolo romano, una specie di giornale dove venivano pubblicati gli avvenimenti piu' importanti del giorno. Contenevano, quindi, le notizie locali come nei giornali odierni. Articoli di centro, analisi finanziarie, appendici, ecc, erano sconosciuti all'epoca. Nessuna copia di quel tipo di giornale e' giunta fino a noi. Perciò non sappiamo quanto veritiero fosse un foglio degli Acta populi, l'autore del quale, senza dubbio molto piu' giovane rispetto all'epoca cui si riferisce il foglio, lo presento' come un giornale che circolo' a Roma nel 29 Marzo del 168 a. C. Tra i suoi contenuti vi sono notizie che riguardano l'assunzione ufficiale delle funzioni di un nuovo sovrano di nome Licinio, lo scoppio di una tempesta con fulmini, una rissa con persone ferite in un'osteria, le multe imposte alle macellerie per trasgressione delle norme sanitarie, l'arresto di un agente di borsa sparito dopo essersi appropriato indebitamente del denaro altrui, l'esecuzione di un condannato a morte e la partenza dell'armata punica dal porto di Ostia.<br />
Comunque, fogli falsi di “giornali’’ circolarono gia' in epoca romana. Allora, per esempio, apparvero come originali, testi che si considerava fossero stati scritti dal fronte di guerra troiana da un tale Diktis di Creta e da un Daris da Frigia dell'Asia minore! In altre parole, questi due personaggi furono considerati… corrispondenti di guerra che fecero reportage dai campi di battaglia dove Achille lottava con Ettore. Dictis dava notizie dalla parte dei greci dato che partecipava alle truppe di Idomeneas, del re di Creta; mentre il secondo, dalla parte dei troiani, dal momento che prestava servizio presso l'esercito di Priamo. E mentre questa falsificazione era non solo evidentissima ma anche grossolana, comunque in epoca bizantina esistevano degli scrittori che condiderarono che i due sopramenzionati avessero seguito realmente di persona le lotte sanguinose descritte nella pianura dello Scamandro tra gli Achei ed i Troiani. </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"> </span></div>
<div class="testo9" span="" style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="testo9" span="" style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif; text-align: justify;">
Pelagia Kotsoni<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"> </span></div>
<div class="testo9" span="" style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif; text-align: justify;">
<b><a href="http://www.mondogreco.net/curiosita7.htm" target="_blank">(traduzione dal greco dell' articolo pubblicato sul giornale greco To Vima, dal dott. Michalis Tiverios, professore di Archeologia Classica presso l'Aristotelio Universita' di Salonicco) </a></b></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-53301162189139567862015-09-19T15:13:00.001+02:002015-09-19T18:41:15.400+02:00Is photo sharing real communication?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
An analysis of the Invasioni Digitali (Digital Invasions) phenomenon ahead of the conference “Digital Think-In".<br />
<br />
<a href="http://museumsnewspaper.blogspot.it/2015/09/is-photo-sharing-real-communication.html">http://museumsnewspaper.blogspot.it/2015/09/is-photo-sharing-real-communication.html</a><br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">On the coming November the 4th, the conference “<b><a href="http://www.fondazionemaxxi.it/events/digital-think-in-la-voce-digitale-dei-musei/" target="_blank">DigitalThink-In. The digitalvoice of museums</a></b>” will take place in Rome, organized by <b><a href="http://www.fondazionemaxxi.it/" target="_blank">MAXXI</a></b>, which announces itself as the “<i>first digital culture event for museums in Italy</i>”.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Among the participants at the conference, for whom also a #DITcall for presentation of case studies related to the topic at hand is open, there will be James Davis, Program Manager of Google Art Project (London), Antonella Di Lazzaro, Director Media Twitter Italy (Milan), Conxa Rodà, Head of Strategy and Communication - Museu Nacional d'Art de Catalunya (Barcelona), Group MUD Museo Digitale, MiBACT (Rome) and Prisca Cupellini, Comunicazione Online e Progetti Digitali, MAXXI (Rome), Francesco Russo , Web Consultant and blogger, Marianna Marcucci, Cofounder of Invasioni Digitali and Alessandro Bollo, Cofounder and Head of Research of the Fondazione Fitzcarraldo.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">The <b><a href="http://www.invasionidigitali.it/it" target="_blank">InvasioniDigitali (Digital Invasions)</a></b> movement, therefore, is once again present at a conference discussing about digital communication, but the Invasions phenomenon has not yet been thoroughly analyzed by the experts. Are we really facing a digital communication model? I will try to argue my personal opinion in this regard.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<h4 style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Traditional media and digital media</span></span></b></h4>
<div>
<b><span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Compared to traditional communication media, in the digital form the transition from linear to reticular connection takes place; the message can be conveyed through various digital environments (Web site, virtual communities), but the most important aspect of digital communication - and that differentiate it different from the traditional one - is primarily the presence of an interactive dialogue between users, based on sharing and participation. If this condition does not occur, it's not possible to perceive any real difference between the two forms of communication.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">If we analyze the latest Digital Invasion more in detail, from the point of view of the social communication you can notice a few interactions actually focused on content and just a large number of images (especially the posters that advertise the events and photos of the "Accomplished Invasion" ): so Invasions really took place, but they haven't been sufficiently related during their course. During some not so declaredly “digital” special events (although still having a significant spread on social and other media) such as the European Heritage Days or other similar activities, museums have always promoted some interesting initiatives with great success in terms of audience; from what should then Invasioni Digitali (Digital Invasions) stand out compared to these special events?<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Consistency would call for greater “social” participation to the event: this is, in fact, the determining factor in an event that is self-defined as “digital”. In very simple terms, each of the participants should be the eyes and ears of those who are not present at the event, but who will be involved as if they were; they should put online their feelings, expressing the emotions and thoughts that emerge from his/her cultural experience and share it with other people, building a dialogue with them. If communication instead consists of a simple information about the place, date and time related to the event, of some brief describing note, of a large number of images with little comment, finally, of the notification of "Invasion accomplished", you can't speak of a true digital communication. In most cases, in fact, as noted, the interaction was not significant, especially in terms of content and not live storytelling (a few cases) nor other forms of participatory communication have . "Telling" events, therefore, is what should make a difference [1]. Tomaso Montanari writes that “<i>Heritage is a great repertoire, just like theater or music: if no one follows it - that is, if no one tells it, by raising it - it remains inert, dead, lost</i>”.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Furthermore, the same overproduction of images produces adverse effects because it makes the audience less sensitive and attentive to details.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Along with the loss of attention to the pictures and the subjects of the pictures, you risk to trivialize and to disperse into the excess of images even the "wallpapers" of these selfies, which are the museums and other places of historical and monumental interest. Therefore, pictures and even more selfies, cannot be considered as real content if inadequately captionised and commented, unless they don't own the visual eloquence of the works by great photographers such as Robert Capa. But for most of us, this isn't the case. One of the most famous Italian photographers, Ferdinando Scianna, reminds us that "no one follows with interest who is constantly posing."<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A context that does not produce content, not because the initiatives that it advertises are not valid, but because the commitment to find adequate forms of information transfer that go beyond the photo-sharing lacked, won't bring any kind of benefit even to the cultural subject that it was supposed to promote.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">To this purpose, <b><a href="http://www.unclosed.eu/rubriche/restore/restore-restauro-ricomposizioni-riciclaggio-remake/107-la-cultura-iper-connessa-il-museo-3-0.html" target="_blank">Valentina Vacca</a></b> writes:<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">For #InvasioniDigitali (DigitalInvasion) the audience is no longer such, but it «participates to the cultural offer. » In their manifesto they profess to believe, «in a new relationship between the museum and the visitor based on the participation of this latter to the production, creation and promotion of culture through the sharing of data and images. We believe in simplifying the rules to get access and reuse the data of the Ministry of Cultural Heritage to encourage the digitization. We believe in new forms of conversation and spreading of the artistic heritage which are no longer authoritarian, conservative, but open, free, comfortable and innovative». To translate these words, it is enough to explore the website dedicated to the #InvasioniDigitali (DigitalInvasions): inside it you can find a series of selfies shot inside museums and cultural sites having visitors as subjects. It's like if "invading" -as they themselves define the visit by the audience - the museums, monuments and cultural places in general, and then upload a photo on the internet, is tantamount to automatically transmitting the knowledge. As if digitizing the culture coincides with the mere, simplistic as trivial process of sharing images of works of art, of performances, of real estate. Is it maybe just as Baudrillard (1995) said, namely that "the silent majority looks for the image and not for the meaning».<o:p></o:p></span></span></i></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<i><span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></i></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">The fact that the appearance, the volume of participation are more prevailing than the content, was somehow shown to me at the recent Social Media Week, by a community manager of a museum, who, in response to my observation about the fact that the Invasioni Digitali (Digital Invasions) are not a true instrument of cultural spread, replied that “for them it was enough to see the people get inside the museum": this is equivalent to declaring that the only purpose that you want to pursue is to “count” the number of visitors. I am convinced that this thought is not what distinguishes all the museums that have joined Digital Invasions in recent years, but in any case it is indicative about the fact that this initiative has been able to generate in some people this kind of reasoning, supported by the incorrect concept, which is too often endorsed by the media, that it's more important to quantify the entrances rather than measuring the effectiveness of the cultural proposals offered by the museums. It is fundamental, then, that museums take on the role of mediators between the manufacturers of the digital communication and society, but to do so, they must not get themselves trapped by the logic of the “Viral Style” and by any form of extremism in digital communication; they must open themselves, however, to more reasoned and original forms of content sharing and cultural participation, even through the Web 2.0.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<h4 style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">The communication strategy of Invasioni Digitali (Digital Invasions)</span></span></b></h4>
<div>
<b><span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Initially Invasioni Digitali (Digital Invasion) had focused much of their attention on the problem related to the prohibition on photographing in museums, which was then overtaken by the Decree Law of 31 May 2014, n. 83. A manifesto was created, joining different ideas relating to the relationship between the museum and the visitor, to the use of social media for cultural communication, to the free circulation of ideas and so on. Carefully reading this manifesto you have the impression that it has handled too many subjects, sometimes in a repetitive and unconnected, even contradictory way: for example, institutions are required to be “open platforms for the spreading, exchange and production of value, allowing an active communication with their audience”, which implies also having a role of coordination and content control, and at the same time we demand "non-authoritarians forms of conversation and spreading of artistic heritage" reducing, therefore, the leading role of the museum, determined by its scientific authority that we cannot disregard. There is no evidence of a personal processing of the concepts displayed in the manifesto, which are only listed but not developed and commented on.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Furthermore, in the manifesto of Invasioni Digitali (Digital Invasions) it is not clarified how “the Internet can trigger new ways of management, conservation, protection, communication and exploitation of our resources”, as if the Internet was in itself capable of producing these changes, more than television did sixty years ago, for example, culturally unifying Italy and fighting illiteracy. The emphasis of the Web 2.0 communication is not useful to demonstrate its effectiveness in the cultural fields. In fact, the media - whether they are of old or new generation - are valid only based on the way they are used, as Pier Cesare Rivoltella and Chiara Marazzi rightly point out, according to whom “there are no first class and second class media[2]” because the communication of the digital age will necessarily include them all. Some changes are taking place, we are gradually getting used to them and we can see the old and new media integrate themselves to the point that we can speak of “mediamorphosis, remediation, of age of complementarity”[3]. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">It 'also true that the access to the Internet gives us the most simple and immediate means of individual expression, but we maybe do not emphasize enough that there are still limitations to its use, that can be identified with economic, cultural, anagraphical, or social reasons as well as there are ideological positions that determine the rejection of the use of social networks. Those involved in communication strategies, should therefore consider the digital environment with proper balance, not enhancing it but without neglecting it, because “not being connected” does not mean “not existing” and therefore we must aim at reaching even those who are outside the digital world.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">However, when you read in the manifesto of Invasioni Digitali (Digital Invasions):“We believe that the Internet and social media are a great opportunity for cultural communication, a way to involve new players, break down all kinds of barriers, and further promote the creation, sharing , spreading and enhancement of our artistic heritage”, this describes in a simplistic way a situation that has, as already said, more complex aspects.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">The main strategy of Invasions Digital can then rather be equalized to the implementation of a Brand Identification System in which you mainly emphasizes the participation to the event and at the same time you try to give the set the value of a “movement of thought” but with no kind of theoretical research. Participants are always considered as a unitary body, without emphasizing the specific personalities and individualities that constitute it: it is not the message of individual participants to prevail, but the “brand”, almost as if it were "viral marketing." While still bearing in mind the confrontation with the strategies of advertising marketing, you notice, for example, a great use of slogans ("We love this game", "We come in peace", etc.,) that, together with the constant exposure of the Invasioni Digitali (Digital Invasions) logo, are designed to promote the brand engagement. In addition, amongst the guidelines for the participants of Invasioni Digitali (Digital Invasions) it is recommended to follow some predetermined actions: I am not referring to the rules of thumb that are necessary in any event that results in an application process by the public, but at the request to carry out precise actions during their own events, producing, thus, an excessive standardization and decrease of the space for the creativity of individuals. It is required, in fact, to use the sign "Invasion accomplished" in which the logo of Invasioni Digitali (Digital Invasions) must stand out and, in addition, to print from the website of Invasioni Digitali (Digital Invasions) a predetermined "mask", that the Invaders will have to wear or otherwise show in their selfies. These requirements help to "depersonalize" the initiatives, increasing the "brand" value to the detriment of the messages that the promoters and participants to individual events could themselves convey in a more original and subjective way. The idea of the mask seems to me, in this regard, all the more emblematic: a mask, the symbol of Invasioni Digitali (Digital Invasions), superimposes itself to the face of the "Invader" and to the monument itself, occupying a leading position with respect to one another.<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWjzAdmxV4nXs44fiiu0uF2dL1YNUP1qHq24293N9Wz50tZMRepQ3DZgUtO4yISKM6ibr5KCNt1YlZjA1tT1sWbDl9gXJAJQejZ_4V6aGWKFUUVw4EdAdnZ1Cufe_gg4ZGOPwvpQU3NI8/s1600/we+love+1_0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWjzAdmxV4nXs44fiiu0uF2dL1YNUP1qHq24293N9Wz50tZMRepQ3DZgUtO4yISKM6ibr5KCNt1YlZjA1tT1sWbDl9gXJAJQejZ_4V6aGWKFUUVw4EdAdnZ1Cufe_gg4ZGOPwvpQU3NI8/s640/we+love+1_0.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Because I wanted to experience the first two Invasioni Digitali (Digital Invasions) I can say with full knowledge of the facts that the feeling I had was the one of having turned into an instrument at the service of a movement that left me little room for action with my own manners. Photographing yourself with a sign in your hand bearing the logo of the organization is not really an exhilarating action from the intellectual point of view.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">But it is perhaps inevitable that in the cultural field these phenomena take place whereas Erich Fromm, forty years ago already prophesied a society levelled and dominated by the models of advertising [4]. The risk, though, is that you can lose "the profound meaning of what we do because we are not doing it ourselves; our behavior is not an expression of our true personality but is determined by the dictates of the mass to which "we have to" listen and to which we must sacrifice ourselves, being continuously exposed to it [5]. "<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Up to two years ago, we were still in a phase where the museums were largely distrustful and reluctant to use means of digital communication, especially social networks; after the first edition of the Museum Week [6], in March 2014, we have assisted to a considerable increase of institutional accounts of the museums, so now we have entered a second stage where the enthusiasm for a new way of relating with the audience seems to prevail. This can certainly be a good thing but the impression is that a distorted image of the mission of the museum is rising, which looks like if it should build its "modernization" only with the help of these new forms of communication, while the real modern museum is especially the one that is able to recognizes the needs of its community, and that is able to analyze the problems of our ages, offering to everybody a place for the sharing and dialogue, without any kind of barrier.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">The hope is that it will be possible to conjugate in a fair and balanced way the use of the tools of digital communication with the principles laid down by our humanistic conscience, the one that "acts as a sentinel, call, signal, guiding compass, guide, guardian of our true being, of our universal human nature and of the subjectivity of the Self [7]".<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">_________________________________________<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">NOTES<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="line-height: 17.1200008392334px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">[1] In a post dated April the 30th 2015 of my blog Museums Newspaper, I cited UrbanExperience as an excellent and evolved example of participatory spreading of the culture using the tools of the Web 2.0<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 17.1200008392334px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">[2] Rivoltella P. C., Marazzi C., “Le professioni della media education”, Roma 2001, p. 22<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 17.1200008392334px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">[3] Totaro A., “Dinamiche di interrelazione tra blogosfera e mediasfera” in C.I.R.S.D.I.G, Centro Interuniversitario per le ricerche sulla Sociologia del Diritto e delle Istituzioni Giuridiche, Quaderni della Sezione: Diritto e Comunicazioni Sociali, Working Paper n. 29, Dipartimento di Economia, Statistica, Matematica e Sociologia “Pareto”, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Messina, 2008, p. 5<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 17.1200008392334px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">[4] Cerracchio C., “La manipolazione. Bernays e gli psicomarchettari”, Società & Psiche, 9 novembre 2012, <a href="http://www.psicologiaradio.it/2012/11/09/la-manipolazione-delle-masse-bernays-e-gli-psicomarchettari/">http://www.psicologiaradio.it/2012/11/09/la-manipolazione-delle-masse-bernays-e-gli-psicomarchettari/</a><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 17.1200008392334px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">[5] Lattanzi P., “La società malata. L’umanesimo di Erich Fromm tra Marx e Freud”, e-book, 2015, p. 137<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="line-height: 17.1200008392334px;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">[6] The Museum Week was first launched in March 2014 by twelve French National Museums in collaboration with Twitter France. Later the social initiative has spread throughout Europe, with the participation of many museums, not only in Europe. The goal of the event is to accede though Twitter to the cultural contents offered by museums to then interact with the editors.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;"><span lang="EN-US" style="line-height: 10.6999998092651px;">[7] Risari G., “Coscienza umanistica, identità, ‘produttività’ e biofilia” in Erich Fromm, Publication of the International Erich Fromm Society, Italian-En</span><span lang="EN-US" style="font-family: "Bodoni MT",serif; font-size: 9.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;">glish conference “Death and the Love for Life in Psychoanalysis. </span><span style="font-family: "Bodoni MT",serif; font-size: 9.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;">In Memoriam Romano Biancoli“ on June 5-6, Ravenna 201</span></span></div>
<br />
<br />
<br /></div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-38892028843651590602015-09-19T09:00:00.003+02:002015-09-19T09:00:36.131+02:00Gli Uffizi visti dagli archeoblogger<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Vi segnalo questa iniziativa in programma <span style="background-color: white; color: #141823; line-height: 21.4667px;">lunedì 21 settembre: un gruppo di <b>archeoblogger</b> visiterà gli <b>Uffizi</b> focalizzando l'attenzione non sui capolavori dell'arte rinascimentale, famosissimi in tutto il mondo, ma concentrandosi sulla altrettanto pregevole e importante collezione archeologica, troppo spesso trascurata. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #141823;">Per saperne di più seguite l'hashtag </span><a class="_58cn" data-ft="{"tn":"*N","type":104}" href="https://www.facebook.com/hashtag/uffiziarcheologia?source=feed_text&story_id=10207251692157986" style="background-color: white; color: #3b5998; cursor: pointer; line-height: 21.4667px; text-decoration: none;"><span aria-label="hashtag" class="_58cl" style="background-color: white; color: #627aad; cursor: pointer; line-height: 21.4667px; text-decoration: none;">#</span><span class="_58cm" style="background-color: white; color: #3b5998; cursor: pointer; line-height: 21.4667px; text-decoration: none;">uffiziarcheologia</span></a> sui social e leggete questo post di <b><a href="http://generazionediarcheologi.myblog.it/2015/09/18/musei-vetrina-grazie-gli-archeoblogger-allarrembaggio-degli-uffizi/" target="_blank">Generazione di Archeologi</a></b>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpgqF3MYj12OUpR-TvjogR6T3kg_wvxXhjzZoDSovzJYxhz0_GwZdu7MAtm0-lSLCyY3NS6nr9TVCLPgpCY1rQ-KdAAzLsHenytBBx8bu2cLXFXSkhV_5V3hc5HMgYmPATmCSUr11pXsFc/s1600/12028941_1478038655825245_693673973_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpgqF3MYj12OUpR-TvjogR6T3kg_wvxXhjzZoDSovzJYxhz0_GwZdu7MAtm0-lSLCyY3NS6nr9TVCLPgpCY1rQ-KdAAzLsHenytBBx8bu2cLXFXSkhV_5V3hc5HMgYmPATmCSUr11pXsFc/s400/12028941_1478038655825245_693673973_n.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-85793147419942515842015-09-18T12:37:00.001+02:002015-09-19T18:43:06.470+02:00Divulgare con sapienza<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="http://museumsnewspaper.blogspot.com/2015/09/divulgare-con-sapienza.html?spref=bl">Museums Newspaper: Divulgare con sapienza</a><br />
<br />
<br />
<br />
Saper comunicare è un'arte, ci spiega la blogger Francesca Pontani.</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-32125932161723684562015-06-14T16:05:00.002+02:002015-06-14T16:05:50.112+02:00Borse di soggiorno per studenti all'Aquileia Archeofest e Aquileia Film Festival<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="entry-content" style="background: rgb(255, 255, 255); border-top-color: rgb(255, 102, 51); border-top-style: solid; border-width: 4px 0px 0px; color: #2e3f42; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin: 10px 0px 0px; outline: 0px; padding: 20px 10px 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; color: #363636; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-wrap: break-word;">
<span class="embed-youtube" style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; display: block; font-size: 12px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13px; text-align: left;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-FX9ocn5N6S15pVKRhnePlkLTSKBnfKmHX7jpF2ts8gRtZ-x2rMKp6BZMvNks9kzx75_ZhobwxMqvO-v2ClwtWTbwE7C9iyMvk1kI7NUc6ZjT6I1aXE0QN-bL_kj-Wwx5hZvCm4fcWzWe/s1600/logo_festival_aquileia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-FX9ocn5N6S15pVKRhnePlkLTSKBnfKmHX7jpF2ts8gRtZ-x2rMKp6BZMvNks9kzx75_ZhobwxMqvO-v2ClwtWTbwE7C9iyMvk1kI7NUc6ZjT6I1aXE0QN-bL_kj-Wwx5hZvCm4fcWzWe/s400/logo_festival_aquileia.jpg" width="400" /></a></div>
<span class="embed-youtube" style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; display: block; font-size: 12px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><span style="font-size: 13px; text-align: left;"><br /></span></span><span class="embed-youtube" style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; display: block; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="text-align: left;"><br /></span></span></span><span class="embed-youtube" style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; display: block; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="text-align: left;">Sono aperte le candidature per le borse di soggiorno per studenti per partecipare all’</span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.archeofestival.it/" target="_blank">Aquileia ArcheoFest</a> – Visite guidate e incontri su Cultura ed Economia</strong><span style="text-align: left;"> e all’</span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; vertical-align: baseline;"><a href="http://www.fondazioneaquileia.it/articolo-it-aquileia_film_festival_rassegna_internazionale_di_-221-0-1.html" target="_blank">Aquileia Film Festival</a> – Rassegna internazionale di cinema archeologico</strong><span style="text-align: left;"> in programma da</span><strong style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: left; vertical-align: baseline;"> mercoledì 29 a venerdì 31 luglio.</strong><span style="text-align: left;"> Tre giorni dedicati agli appassionati di archeologia e ai visitatori curiosi di conoscere i siti archeologici del Friuli Venezia Giulia che animeranno la città con incontri con esperti di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, visite guidate, presentazioni di libri e film dedicati al tema.</span></span></span></div>
<div style="border: 0px; color: #363636; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-wrap: break-word;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La manifestazione viene concepita con un’attenzione particolare al <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">coinvolgimento dei giovani studenti degli istituti scientifici e tecnici, delle Università italiane e straniere</strong>, ai quali la manifestazione intende offrire un’occasione unica di incontro, scambio e formazione, attraverso il dibattito attivo sui temi del Festival. I partecipanti alle borse di soggiorno avranno accesso illimitato a tutti gli eventi.</span></div>
</div>
<h3 style="border: 0px; clear: both; font-weight: normal; line-height: 34px; margin: 0px 0px 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">BENEFICI PER I PARTECIPANTI</span></h3>
<div style="border: 0px; color: #363636; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-wrap: break-word;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Negli ultimi due anni, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">più di 3.000 partecipanti selezionati </strong>hanno partecipato alle borse di soggiorno messe a disposizione da Goodnet e VeneziePost, una piattaforma online che progetta e organizza più di 10 eventi all’anno (<a href="http://www.goodnet.it/">www.goodnet.it</a>). Attraverso le nostre attività, offriamo ai partecipanti selezionati un’opportunità unica di incontrarsi e scambiare opinioni con rinomati professionisti ed esperti del settore, partecipare alle attività di formazione ed entrare in una rete internazionale di coetanei che studiano nello stesso campo.</span></div>
</div>
<div style="border: 0px; color: #363636; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-wrap: break-word;">
<div style="text-align: justify;">
<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le borse di soggiorno prevedono:</span></strong></div>
</div>
<ul style="border: 0px; margin: 0px 0px 1.5em 3em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">alloggio</strong> in strutture convenzionate in città per i giorni del manifestaziobe;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">pranzi e cene</strong> in strutture che verranno indicate dall’organizzazione;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">accredito</strong> per la partecipazione agli eventi e al <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">programma di attività riservate agli studenti</strong> che prevede uno spazio di intervento e di dialogo diretto con i relatori al termine degli incontri;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">visite guidate</strong>;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">pagamento della tassa di soggiorno;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">transfer</strong> dalle strutture alberghiere ai luoghi del Festival;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">organizzazione di momenti conviviali</strong>;</span></li>
<li style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">offerta in omaggio di <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">pubblicazioni scientifiche</strong> sui temi del festival;</span></li>
</ul>
<div style="border: 0px; color: #363636; margin-bottom: 1.5em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-wrap: break-word;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A fine manifestazione verrà rilasciato tramite mail l’<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">attestato di partecipazione ufficiale</strong>.</span></div>
</div>
<h3 style="border: 0px; clear: both; line-height: 34px; margin: 0px 0px 10px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span style="font-weight: normal;">Per tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione, collegarsi al sito </span><a href="http://www.goodnet.it/it/aquileia-archeofest-e-aquileia-film-festival-aperto-il-bando-per-le-borse-di-soggiorno-per-studenti/" target="_blank">GOODNET</a></span></h3>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/JAVBNQ5g-q0/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/JAVBNQ5g-q0?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div>
<br /></div>
</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-46787538709923432942015-05-17T14:10:00.000+02:002015-05-17T14:10:40.056+02:00Vinum, storia del vino nell'Italia antica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-LG1eTk3LgGnWd2hYObjwIfsQkY1Vxywx3XxS6PAJpolN7tVmn-UxwkoUggQz0QykY_0Y0xEdhIa-OwewSE31Xsz2KIYu_aM0YvS-vodsuKJ0NdNCj6g2VVmF5NgR72H2XCHhtAEKee1J/s1600/Locandina+ufficiale+smallmuseumtour+speciale+EXPO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="303" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-LG1eTk3LgGnWd2hYObjwIfsQkY1Vxywx3XxS6PAJpolN7tVmn-UxwkoUggQz0QykY_0Y0xEdhIa-OwewSE31Xsz2KIYu_aM0YvS-vodsuKJ0NdNCj6g2VVmF5NgR72H2XCHhtAEKee1J/s400/Locandina+ufficiale+smallmuseumtour+speciale+EXPO.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
In occasione dell'edizione speciale di #smallmuseumtour, dedicata al tema "I musei, il cibo, l'alimentazione", patrocinata da Expo Milano 2015, Maurizio Pellegrini, responsabile del Laboratorio di Didattica e Promozione visuale della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell'Etruria meridionale ci ha fatto omaggio del suo documentario "Vinum, Storia del vino nell'Italia antica", espressamente ridotto e adattato per la visione su Twitter durante #smallmuseumtour.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Buona visione!</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/5l-xBF7K7YM/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/5l-xBF7K7YM?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-11371980146647549312014-10-22T18:28:00.001+02:002015-09-19T18:58:26.922+02:00Robert M Chappl: Archaeologist, stratified desks, stratified minds...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h4 style="text-align: left;">
LE SCRIVANIE DEGLI ARCHEOLOGI..basta guardarle per capire!</h4>
<br />
<div style="text-align: justify;">
L'archeologo <b>Robert M Chapple</b>, per festeggiare il suo centesimo post, mi ha invitata a partecipare a questa divertente iniziativa: scattare una foto della propria scrivania e inviargliela per essere poi pubblicata sul suo blog, E' un modo per dimostrare quello che siamo attraverso il nostro modo di lavorare e di mantenere la nostra postazione di lavoro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Scrive Robert::</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white;"><i><span style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 13.5240001678467px; line-height: 20.2859992980957px; text-align: justify;">To celebrate the 100th post on this blog I wanted to do something a little unusual and, hopefully, a little special. To this end I have asked a group of archaeologists along with an assortment of </span><span style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 13.5240001678467px; line-height: 20.2859992980957px; text-align: justify;">affiliated</span><span style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 13.5240001678467px; line-height: 20.2859992980957px; text-align: justify;"> heritage professionals and enthusiasts, </span><span style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 13.5240001678467px; line-height: 20.2859992980957px; text-align: justify;">from various backgrounds and specialisms, to take a simple snapshot of their desks as they are right now – no clean-ups, no tidying (and conversely – no deliberate messing it up to look more interesting). I don’t think for a second that anyone looking at these images will come away with a greater understanding of our research, or the academic minutia that excite us, propel us and compel us. I do, however, think that it may be an interesting piece of outreach to say to the wider world: ‘This is what we’re like. These are the spaces and places that we have created. They are where we work, where we think, where we write’. Mostly, I just thought it’s be fun!</span></i></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 13.5240001678467px; line-height: 20.2859992980957px; text-align: justify;"><br /></span></span>
Come saranno le scrivanie degli altri archeologi? Possiamo vederle <b><a href="http://rmchapple.blogspot.it/2014/05/stratified-desks-stratified-minds.html?spref=bl" target="_blank">qui</a></b>, nel post di Robert.<br />
<br />
Intanto, questa è la mia:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1HVLyqItMVPYA9u3PRFyO7NC3N7JTm8vWMnksTnI-XJ88SleXmrZx4q1O1492MEO1c9pNw9GRPJgda6AA_9wcydPOlU9t9faf0IAGy-_pi3QZ8LfS4tDl6J-ruZC_3zt5M5ut2GEYxGE-/s1600/Caterina+Pisu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1HVLyqItMVPYA9u3PRFyO7NC3N7JTm8vWMnksTnI-XJ88SleXmrZx4q1O1492MEO1c9pNw9GRPJgda6AA_9wcydPOlU9t9faf0IAGy-_pi3QZ8LfS4tDl6J-ruZC_3zt5M5ut2GEYxGE-/s320/Caterina+Pisu.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br /></div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-34525246127144653792014-07-30T10:35:00.001+02:002015-09-19T19:03:12.490+02:00Riforma della cultura: «Una macelleria» per Antonio Paolucci<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="http://museumsnewspaper.blogspot.com/2014/07/riforma-della-cultura-una-macelleria.html?spref=bl">Museums Newspaper: Riforma della cultura: «Una macelleria» per Antoni...</a>: Tratto da INSIDEART del 29/07/2014 «A me, come ad altri, ha colpito questo colpo di mano senza che i vari soprintendenti e g...<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUA5jS3dBz5goPnZtTl8Bb41OzsnNysYLq68mCQitWK3mkmJtQcJ8wq1uTvXtyP8nKJ67IShn_U1eIO7B3ntRcqpCNZU8WA9rPBQGLyEvkRJtttx99G1tQQVsZphazoTAX4aAFXHjnavxZ/s1600/Antonio-Paolucci-962x1200.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUA5jS3dBz5goPnZtTl8Bb41OzsnNysYLq68mCQitWK3mkmJtQcJ8wq1uTvXtyP8nKJ67IShn_U1eIO7B3ntRcqpCNZU8WA9rPBQGLyEvkRJtttx99G1tQQVsZphazoTAX4aAFXHjnavxZ/s1600/Antonio-Paolucci-962x1200.jpg" width="256" /></a></div>
<br /></div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-39223938086562532172013-06-28T18:46:00.000+02:002013-06-28T19:00:21.309+02:00L'Italia dei Longobardi: proiezione del documentario di Italia Langobardorum e Archeoframe<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lunedì 8 luglio 2013, alle ore 14,30, a Roma, nell'ex Chiesa di S. Marta, piazza del Collegio </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Romano, sarà proiettata l'anteprima film-documentario "L'Italia dei Longobardi", </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il filmato è stato prodotto dall'Associazione Italia Langobardorum (la rete dei siti Longobardi italiani iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO), e realizzato in partenariato con Archeoframe, Laboratorio di Valorizzazione e Comunicazione dei Beni Archeologici dell'Università IULM di Milano.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La proiezione sarà preceduta da una conferenza stampa nazionale di presentazione del film che avrà inizio alle ore 12,00.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpcgn3ZlwRCbwjxwIOpAjE4GeVJtN76isMMH4LoiG7V0qmCjdY-9jwAzlq_kG3v7PC7tVknoK_fCrXctMdh-ruKFaTv-5jpgzzypM9XRZ9llhqG-BdmQuxhU-aGtnVkvsDLZY62YF-h14I/s1600/001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpcgn3ZlwRCbwjxwIOpAjE4GeVJtN76isMMH4LoiG7V0qmCjdY-9jwAzlq_kG3v7PC7tVknoK_fCrXctMdh-ruKFaTv-5jpgzzypM9XRZ9llhqG-BdmQuxhU-aGtnVkvsDLZY62YF-h14I/s1600/001.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYWAGCksPcj6DD4OYHlIN_FMYoX7dlm0xmp9ba4Nz3Zo7rDMcJSpCxlRd9mFNJ_DqVFqcucPQzCY7D_g-daYTTCKaUiC33kw74jo1UqgGjam61v1gkFuiEHXz0qxDcKvtzs5zEkeON4YXW/s1600/002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYWAGCksPcj6DD4OYHlIN_FMYoX7dlm0xmp9ba4Nz3Zo7rDMcJSpCxlRd9mFNJ_DqVFqcucPQzCY7D_g-daYTTCKaUiC33kw74jo1UqgGjam61v1gkFuiEHXz0qxDcKvtzs5zEkeON4YXW/s1600/002.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-70598442393414726212013-06-05T09:38:00.000+02:002013-06-05T09:39:37.792+02:00Una giornata dedicata all'archeologia italiana<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In Francia, dal 7 al 9 giugno, si
svolgeranno le <b>Journées nationales de
l’Archéologie</b> organizzate dal Ministero della Cultura con l’Institut
national de recherches archéologiques préventives (Inrap). Nel Regno Unito e in
altre parti del mondo si svolge il <b>Day
of Archaeology</b>, quest'anno il 26 luglio, che è gestito completamente da un
gruppo di volontari che sono tutti archeologi professionisti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<img src="http://journees-archeologie.inrap.fr/userdata/c_bloc/48/48776/220_46298_vignette_Edito_photo.jpg" /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo scopo di queste due iniziative
è quello di avvicinare tutti al mondo dell'archeologia facendo conoscere come
si svolge il lavoro degli archeologi. Per fare questo si coinvolgono le scuole,
le associazioni, i musei, le aree archeologiche, si organizzano introduzioni
teoriche e pratiche ai metodi di scavo - sia per gli adulti che per i bambini –
incontri per la presentazione di missioni archeologiche e di vari progetti
archeologici; si aiutano le persone ad essere partecipi della normale
"giornata tipo" di un archeologo, a “calarsi nei panni” di un
archeologo, in qualsiasi ambito questo operi. Si aiuta la gente a capire che
cosa si fa, oggi, nell’ambito dell’archeologia, se tutto si svolge attorno allo
scavo o se ora c’è qualcosa di più, come si legge nella pagina del <a href="http://www.dayofarchaeology.com/about-the-project/" target="_blank">Day of Archaeology</a>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<img alt="Day of Archaeology" height="105" src="http://www.dayofarchaeology.com/wp-content/uploads/2013/05/1-d3dbe914ff-580x153.jpg" width="400" /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E si possono far conoscere anche
i problemi, le difficoltà; si possono sfatare i luoghi comuni, le tante
fantasie che circondano questa professione. Si può far capire come il
volontariato può essere d'aiuto e fin dove può arrivare questo importante contributo.
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dunque, quanto sarebbe importante
se le associazioni di categoria italiane di archeologi professionisti organizzassero
anch'esse, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali,
una giornata nazionale dell'archeologia anche in Italia. C’è stato, a dire il
vero, qualche timido tentativo di adesione al Day of Archaeology, ma c’è
bisogno prima di una iniziativa italiana e poi, eventualmente, di una adesione
a livello internazionale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<img src="http://journees-archeologie.inrap.fr/userdata/c_bloc_album/6/6852/550_6852_vignette_InrapHD8bit.jpg" /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi rivolgo, dunque, a <b>Massimo
Bray</b>, alla <b>Confederazione Italiana Archeologi</b>, all’<b>Associazione Nazionale
Archeologi</b> e alle altre associazioni di categoria che ci sono oggi in Italia,
ma anche alle associazioni di volontariato, affinché si organizzi al più presto una giornata nazionale dell’archeologia che avvicini la gente a questa
disciplina e che metta in luce le problematiche della professione. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Credo che sia il momento di unirci, finalmente, per raggiungere un
obiettivo comune.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Links:</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="http://journees-archeologie.inrap.fr/Les-journees-nationales-de-l-Archeologie-2013/p-12949-Mission.htm">http://journees-archeologie.inrap.fr/Les-journees-nationales-de-l-Archeologie-2013/p-12949-Mission.htm</a></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="http://www.dayofarchaeology.com/">http://www.dayofarchaeology.com/</a></span></div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-72043135267753248952013-05-30T15:28:00.001+02:002013-05-30T15:31:11.188+02:00UN MUSEO PER LA POMPEI INGLESE DEL MARE<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="http://museumsnewspaper.blogspot.com/2013/05/un-museo-per-la-pompei-inglese-del-mare.html?spref=bl">Museums Newspaper: UN MUSEO PER LA POMPEI INGLESE DEL MARE</a>: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fonte: <a href="http://www.mirror.co.uk/news/uk-news/mary-rose-secrets-henry-viiis-1920833" target="_blank">Mirror News</a>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Mary Rose: The secrets of Henry VIII's warship surface at new museum. Thanks to silt where it sank, many items were preserved in a near perfect state, creating what has been described as Britain’s own Pompeii.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br />
</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<img alt="A general view of the new Mary Rose Museum in Portsmouth's Historic Dock Yard" height="212" src="http://i2.mirror.co.uk/incoming/article1919630.ece/ALTERNATES/s615/The-new-Mary-Rose-Museum-1919630.jpg" width="320" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A Portsmouth sono stati esposti per la prima volta, in un museo, i reperti e ampie parti dello scafo della nave Mary Rose, affondata nel 1545, riportata in superficie nel 1982. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Si tratta di una documentazione eccezionale che ha fatto molta luce sulla vita del tempo, grazie alla conservazione praticamente perfetta di molti oggetti e delle parti della nave, protetti per secoli dal limo del fondale marino. Si sono conservati perfettamente perfino oggetti in legno e corda, lo scheletro del cane del falegname, utilizzato per catturare i topi a bordo, lo scheletro completo di un uomo e i resti di vari marinai dei quali sono state ricostruite le fattezze dai medici legali. Sono stati trovati anche strumenti musicali, naturalmente armi, utensili vari e ben 82 pettini. Un totale di 19.000 reperti, di cui 5.000 esposti nel museo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<img height="266" src="http://i2.mirror.co.uk/incoming/article1919639.ece/ALTERNATES/s2197/The-new-Mary-Rose-Museum-1919639.jpg" width="400" /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo storico David Starkey ha affermato che la Mary Rose è la Pompei inglese, ma preservata dall'acqua, non dal fuoco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La nave affondò durante una battaglia contro una flotta d'invasione francese. Dei 500 uomini se ne salvarono solo 35.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il museo si trova a Portsmouth Historic Dockyard, nello stesso luogo in cui la nave è stata costruita, nel 1510.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">http://museumsnewspaper.blogspot.it/2013/05/un-museo-per-la-pompei-inglese-del-mare.html</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://i4.mirror.co.uk/incoming/article1921433.ece/ALTERNATES/s1227b/Mary-Rose-1921433.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://i4.mirror.co.uk/incoming/article1921433.ece/ALTERNATES/s1227b/Mary-Rose-1921433.jpg" width="212" /></a><div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;">
<img height="213" src="http://i4.mirror.co.uk/incoming/article1919642.ece/ALTERNATES/s2197/The-new-Mary-Rose-Museum-1919642.jpg" width="320" /></div>
</div>
</div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7663750007368049506.post-54971480764632584002013-03-09T20:45:00.000+01:002013-03-09T20:45:10.700+01:00So You're an Archaeologist? - Not so great aspects of archaeology.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/LUF4S29-rL8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br /></div>
Museums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com0